giovedì 28 marzo 2024

PORTARE BUONE NOTIZIE

 Era così ieri ed è così oggi: ci si divide tra portatori di belle notizie portatori di notizie funeste.

 Quando la propria vita diventa diffusione di cattive notizie, quando noi facciamo in modo che esse pesino di più della speranza di un mondo nuovo e della bella gioiosa notizia di Gesù, noi commettiamo l'errore di chi porta cattive notizie, di chi spegne la speranza, di chi fa andare indietro e non avanti.

 Nella comunità cristiana dobbiamo testimoniarci a vicenda le meraviglie che l'amore di Dio compie in noi: anche questa è fraternità che edifica: "Siccome Timoteo ci ha arrecato buone notizie circa la nostra la vostra vita di fede e la vostra carità, noi o fratelli, ne siamo stati confortati pur tra le nostre angustie e le tribolazioni di ogni genere e questo ci fa rivivere....." (1Ts2,7-8). Le belle notizie", scrive Paolo, fanno rivivere!

Il libro dei proverbi lo dice in una maniera ugualmente pittoresca: "Le buone notizie sono come un bicchier d'acqua fresca per un assettato" (Pr, 25,259).

 Quanto c'è bisogno di reciproca testimonianza di buone notizie, di speranza, in questo tempo del mondo e della chiesa in cui molti vedono guasti e infedeltà. Non si tratta certo di essere degli entusiasti irresponsabili, né degli ingenui fabbricatori di illusioni, ma di avere gli occhi attenti alle opere del Signore e le labbra aperte per proclamarle.

  Non abbiamo il diritto di chiudere nel nostro cuore la gioia e l'annuncio delle cose belle: "Noi non stiamo agendo come si deve. Questo è un giorno che arreca una buona notizia?. Se noi ce ne stiamo zitti, perché attendere fino a domani?". Su, entriamo in città a portare l'annuncio già oggi. Sovente ci toccherà non tacere le cattive notizie per essere fedeli a Dio e agli uomini, ma spesso L'Evangelo ci invierà a proclamare la buona notizia della liberazione, della speranza del regno.

Ogni volta che nella chiesa e nel mondo si spegne il lucignolo fumigante cioè ogni volta che si spegne la speranza è come soffocare lo spirito dell'amore e lo voglia di vivere.

  La nostra preoccupazione deve essere invece quella di guardare avanti  nella speranza del regno per diventare come Abramo una benedizione per molti. (Genesi 12,3).

Nessuno potrà mai spegnere l'amore di Dio e la sua grande passione perché noi possiamo vivere felici.

Il Dio dell'amore spera che un giorno il mondo sia una grande città in cui si canti a Lui la gioia di vivere.

Franco Barbero, 28 marzo 2024