giovedì 28 marzo 2024

S COME... SOGNO... CHE PURTROPPO E' RIMASTO UN SOGNO

Ovviamente sapevamo quanto fosse dura la vita in Israele: sapevamo che faceva molto caldo, che c'erano il deserto e le paludi, la disoccupazione e gli arabi poveri nei villaggi, ma vedevamo  sulla grande mappa appesa in classe che gli arabi in terra d'Israele non erano molti, forse in tutto mezzo milione a quell'epoca, sicuramente meno di un milione, e c'era l'assoluta certezza che ci fosse spazio a sufficienza per qualche milione di ebrei, che probabilmente gli arabi sarebbero stati incitati contro di noi come il popolino in Polonia, ma si sarebbe potuto spiegare loro e convincerli che da noi avrebbero tratto solo vantaggi, economici, sanitari, culturali e quant'altro. 
Pensavamo che entro breve tempo, qualche anno appena, gli ebrei sarebbero stati la maggioranza in Israele - e allora avremmo dimostrato a tutto il mondo come ci si comporta in modo esemplare con una minoranza. 
Così avremmo fatto noi con gli arabi: noi, che eravamo sempre stati una minoranza oppressa, avremo trattato la nostra minoranza araba come onestà e giustizia, con generosità, avremmo costruito insieme la patria, diviso con loro tutto, non li avremmo mai, assolutamente mai, fatti diventare dei gatti. Che bel sogno!

 Amos Oz, una storia di amore e di tenebra

                          Tratto da Quale vita, aprile 2024