giovedì 25 aprile 2024

LA TUA VOCE

Signore, nostro Padre, facci sentire oggi la voce di Gesù perché noi possiamo metterci alla sua sequela accogliendo il suo invito ad una totale comunione di vita:

“Ecco, io sto alla porta e busso: se uno sente la mia voce e mi apre, io entrerò da lui e cenerò con lui, e lui con me” (Ap. 3,20).

E’ tutta lì la vita di un discepolo: crescere nella comunione con il suo Signore.

O Signore, Tu ci parli sempre delle Tue meraviglie, ma noi continuiamo a non vederle.

Questo tempo ci sembra sempre più povero di speranza

e sempre più ricco di oppressione e di monotonia.

Sappiamo che la Tua promessa non delude, ma come mai è così difficile tenerla viva?

Abbiamo imparato persino a penetrare nel cuore dell’atomo, ma non sappiamo vedere i segni che ci dai in questo tempo.

Tutto il mondo ci parla di noi e delle opere delle nostre mani:

Tu sembri il grande assente tra mille evidenze.

I signori di questo mondo impongono la loro presenza;

Tu, invece, nascondi la Tua gloria nella povertà delle cose.

Le Tue opere sovente sono molto diverse da ciò che noi ci aspetteremmo da Te; di esse ci giunge soltanto e a stento

un’ombra, come una eco lontana.

Le nostre “cose” fanno ressa e urgono alla porta del nostro cuore; la Tua presenza, invece, è discreta, attenta a non imporsi, ma a proporsi.

Perché questo, o Signore, è il Tuo stile, la povertà che Tu hai scelto; è la strada della proposta libera, che non vuole farci violenza.

Franco Barbero, 1988