Cari lettori
e lettrici:
chiesa è dove si vive il Vangelo
Voglio comunicarvi un fatto ed una gioia quasi incontenibile che ho vissuto ieri nel primo mattino nella sede della comunità di Pinerolo in via Città di Gap, 13.
Con due sposi abbiamo celebrato
il loro matrimonio e insieme il battesimo dei loro due figli, una “liturgia”
creata da noi che come teologo conosco bene: fa fuori la dogmatica del peccato
originale.
Ma dove sta la particolare
gioia? Nel fatto che lui, conosciuto otto anni fa ad un convegno, è un
sacerdote sui 40 anni e lei una donna lievemente più giovane. I figli hanno 3
anni e mezzo e 4 e mezzo. Si tratta di una persona di una fede viva e incrollabile:
francesi.
Questi due figli sono nati
in questi anni in cui preparavamo il matrimonio e io li ho accompagnati in
questo cammino che deve essere riservato fino alla laurea che permetterà a lui
lavoro per non dipendere dalla gerarchia.
La mia gioia si unisce
alla loro perché lui, pieno di fede come lei, darà vita a una piccola comunità
di fede nei pressi di Parigi in piena sintonia con la moglie.
Solo per ragioni di
riserbo necessario ai fini del lavoro, non fornirò altri dati.
Che gioia: al di là delle
regole sataniche della gerarchia, c’è sempre chi si affida a Dio,
al Vangelo, alla realtà sana di una vita onesta.
Vi dico che abbiamo
inventato una celebrazione piena di fede ed estranea ai riti. Ho detto agli
sposi, che al di là delle ridicole e irrilevanti regole vaticane, da oggi il
mondo è più felice e amoroso. E poi, questo trasgredire le regole gerarchiche
(che per me è un fatto quotidiano dovuto al mio riferimento al Vangelo) “Senza
chiedere permesso” (uno dei miei piccoli libri) è un passo teologicamente
liberante.
Ho amministrato il
battesimo ai due ragazzi facendo così una festa richiestomi dagli sposi. Ho
versato poche gocce sul loro capo sorridente spiegando che Dio è per ciascuno
di noi acqua che fa vivere l’albero della nostra piccola vita: Dio è una
sorgente a cui attingiamo amore, gioia, forza.
Con queste parole,
tradotte in preghiera dai genitori, è scoppiata la gioia come alla divisione
del pane dolce.
Il battesimo non
“cancella” nessun peccato originale.
Grazie Dio, che ancora una
volta mi hai regalato in unione con questa famiglia, la fiducia in Te che fai
sempre fiorire nuovi fiori che parlano di amore vero e di impegno per la pace.
Auguri a voi e buon
cammino nell’amore della fede, nell’impegno per la pace.
Franco Barbero