martedì 28 maggio 2024

Cari lettori e lettrici:

chiesa è dove si vive il Vangelo

Voglio comunicarvi un fatto ed una gioia quasi incontenibile che ho vissuto ieri nel primo mattino nella sede della comunità di Pinerolo in via Città di Gap, 13.

Con due sposi abbiamo celebrato il loro matrimonio e insieme il battesimo dei loro due figli, una “liturgia” creata da noi che come teologo conosco bene: fa fuori la dogmatica del peccato originale.

Ma dove sta la particolare gioia? Nel fatto che lui, conosciuto otto anni fa ad un convegno, è un sacerdote sui 40 anni e lei una donna lievemente più giovane. I figli hanno 3 anni e mezzo e 4 e mezzo. Si tratta di una persona di una fede viva e incrollabile: francesi.

Questi due figli sono nati in questi anni in cui preparavamo il matrimonio e io li ho accompagnati in questo cammino che deve essere riservato fino alla laurea che permetterà a lui lavoro per non dipendere dalla gerarchia.

La mia gioia si unisce alla loro perché lui, pieno di fede come lei, darà vita a una piccola comunità di fede nei pressi di Parigi in piena sintonia con la moglie.

Solo per ragioni di riserbo necessario ai fini del lavoro, non fornirò altri dati.

Che gioia: al di là delle regole sataniche della gerarchia, c’è sempre chi si affida a Dio, al Vangelo, alla realtà sana di una vita onesta.

Vi dico che abbiamo inventato una celebrazione piena di fede ed estranea ai riti. Ho detto agli sposi, che al di là delle ridicole e irrilevanti regole vaticane, da oggi il mondo è più felice e amoroso. E poi, questo trasgredire le regole gerarchiche (che per me è un fatto quotidiano dovuto al mio riferimento al Vangelo) “Senza chiedere permesso” (uno dei miei piccoli libri) è un passo teologicamente liberante.

Ho amministrato il battesimo ai due ragazzi facendo così una festa richiestomi dagli sposi. Ho versato poche gocce sul loro capo sorridente spiegando che Dio è per ciascuno di noi acqua che fa vivere l’albero della nostra piccola vita: Dio è una sorgente a cui attingiamo amore, gioia, forza.

Con queste parole, tradotte in preghiera dai genitori, è scoppiata la gioia come alla divisione del pane dolce.

Il battesimo non “cancella” nessun peccato originale.

Grazie Dio, che ancora una volta mi hai regalato in unione con questa famiglia, la fiducia in Te che fai sempre fiorire nuovi fiori che parlano di amore vero e di impegno per la pace.

Auguri a voi e buon cammino nell’amore della fede, nell’impegno per la pace.

Franco Barbero