Per non morire di retorica
Ridere di un discorso omofobo
vuol dire essere omofobi? Così sembra pensarla il portavoce del partito gay
LGBT Fabrizio Marrazzo, che si è risentito per la maniera con la
quale, l'altra sera in una trasmissione di “LA7”, abbiamo trattato
l'inverosimile video del “Re degli ambulanti” signor Proietti, nel quale l'omofobia
è solo uno degli ingredienti, essendo l'intero show una specie di viaggio nella
preistoria.
La polemica merita però una breve riflessione,
perché è la riprova ennesima del tragico irrigidimento linguistico, culturale,
e anche emotivo che stiamo vivendo in questi anni.
Il trattamento retorico sembra essere l'unico immediatamente
comprensibile da tutti. Siamo di fronte ad un discorso omofobo. Avrei detto una
tale ovvietà che avrei considerata indegna del mio lavoro.
Nel mondo classico è stato inventato il registro
comico satirico: permette di criticare l'umano senza strillare vergogna. La
parola più usata da quando sono nati i social catigat ridendo
mores.
Che un portavoce del partito abbia definito
patologica la sessualità è l'ennesima conferma che chi fa politica ha
dimenticato come si parla agli altri.
Michele Serra (da “La Repubblica” del 9 Maggio 2024)