Caro Papa
Caro Papa,
anziché
dire parolacce sugli omosessuali (e mi vergogno a ripeterle perché non voglio
sporcare la pagina), se tu che ti sposti facilmente (per i mezzi che ti si
mettono giustamente a disposizione) il 15 giugno fossi volato per una breve
sosta al Pride di Torino, avresti visto, in queste 150.000 persone presenti
(tra le quali c’ero anch’io) un panorama di gioia, di abbracci e baci tra
gruppi diversi.
Il Pride
quest’anno ha lanciato con ancor maggior vigore, la bandiera programmatica “C’è
posto, amore e gioia per tutti e tutte”.
Io ho
camminato tra mille saluti almeno sei ore e il clima di gioia dava vigore alle
mie vecchie gambe mentre mi entrava nel cuore ogni voce, ogni grido di gioia.
Non un grido contro qualcuno ho percepito tra abbracci, baci e bandiere.
Ho visto
tanta gioia ai lati delle strade, dove anche migliaia di anziani regalavano una
loro presenza serena, un battimani convinto, una lezione di maturità cresciuta
nelle battaglie a sostegno di omosessuali, lesbiche e queer… Per me è stata una
grande gioia…
Non so
come, dopo i tuoi pronunciamenti violenti e le tue scuse insulse, ti avrebbero
accolto.
Ma forse
venire al Pride sarebbe stata per te la migliore strada per superare le idiozie
pronunciate in passato e aprire una visione nuova, o almeno un momento in cui liberarsi
dei fetori vaticani e vedere e respirare un clima nuovo.
Hai
mancato questo appuntamento che ti avrebbe regalato una visione nuova del mondo
omosessuale di cui hai tanto bisogno.
Don Franco Barbero