martedì 18 giugno 2024

Dio è uno solo

Dio è uno solo, al concilio di Nicea è diventato due con la divinizzazione di Gesù. Ne abbiamo parlato a lungo tra di noi per superare la concezione di secoli di concili che hanno condotto a creare il dogma della Trinità.

Le varie religioni lo chiamano con nomi diversi, ma si tratta sempre dello stesso Dio.

Noi cattolici talvolta abbiamo presunto di essere in rapporto privilegiato con Dio.

Nel vangelo di Matteo, Gesù dice ai discepoli: “a me è stato dato ogni potere in cielo e in terra, andate dunque e fate discepoli tutti i popoli battezzandoli: sono con voi fino alla fine del mondo.” (Mt 28,16-20).

Anche Gesù e gli evangelisti ebbero le loro illusioni, come ho spiegato in molti miei libri.

Sappiamo bene che lo stile enfatico e apologetico non è certo la registrazione delle parole di Gesù, ma è il frutto di una scrittura molto imparentata con il dogma e influenzata da una comunità ormai “romanizzata” e tale che legge se stessa nei termini di una missione condotta con le categorie del potere.

E’ necessario interpretare storicamente queste affermazioni che altrimenti perdono senso, essendo schiave della ideologia romana che permeava molte riflessioni nei secoli successivi alla divinizzazione di Gesù a Nicea.

Del resto a Gesù sono state attribuite affermazioni altrettanto trionfalistiche: “non passerà questa generazione che tutto ciò avverrà”. Basta leggere il libro di Fernando Rubio “L’invenzione di Gesù di Nazareth” (ed. Bollati Boringhieri, 2018, pp.702, €32) e prenderne atto.

Eppure questa pagina evangelica, al di là delle variazioni sia apologetiche che dogmatiche, è preziosa per me. Ci dà un messaggio importante: occorre non chiudersi nella propria esperienza, ma annunciarla; farsene testimoni con la propria vita.

Già allora esistevano deviazioni e persecuzioni.

Ecco il messaggio che, confrontandomi con Fiorentina, ho colto da questa pagina, spogliata dal suo linguaggio tanto trionfalistico da sembrare ridicolo.

La parola è chiara. Si profila una brutta svolta: si cercava di comporre il vangelo con i poteri forti di questo mondo, ma, grazie al messaggio del profeta ucciso che Dio ha risorto per offrirci la fiducia di poter continuare il suo cammino con i deboli e con i poveri, l’operazione non è riuscita.

Cerchiamo di restare discepoli veri nella nostra vita quotidiana.

Fiorentina Charrier e don Franco Barbero.