G7: la cena dei poveri contro i piani criminali dei più ricchi del mondo
Mentre nel blindatissimo Castello Svevo di Brindisi i capi di Stato e di
governo banchettavano nel lusso, come sono usi fare i potenti della Terra, in
piazza Vittoria è andata in scena la contro cena dei poveri a base di friselle,
cous cous, acqua e vino.
Un evento conviviale, molto partecipato dai cittadini, organizzato dal Tavolo
di Coordinamento No G7 all’ insegna della frugalità e dell’allegria, che ha
voluto segnare una linea di demarcazione tra chi rappresenta il potere, lontano
dalle vere necessità dei popoli, e la gente comune che lotta per la giustizia
sociale, la pace e la solidarietà.
“Abbiamo scelto un cibo povero ma ricco di significati – dice Angelo Gagliano,
uno degli organizzatori del contro vertice – perché è il cibo tipico della
dieta mediterranea, un cibo che ha sfamato i nostri antenati e quelli di tanti
migranti che arrivano nel nostro Paese, per denunciare lo spreco di risorse da
parte delle sette nazioni più industrializzate del mondo le quali, anziché
investire per risolvere i problemi dell’ umanità, quali la carenza alimentare,
l’assistenza sanitaria, l’istruzione, destinano grandi quantità di denaro in
armamenti che vengono usati per mantenere il dominio nei confronti dei Paesi
meno sviluppati. Ogni anno muoiono per fame 10 milioni di persone, 20 ogni
minuto. Le spese militari dei Paesi del G7 sono passate in pochi anni, dal 2017
ad oggi, da 853 a 1166 miliardi. Basterebbe utilizzare una minima parte di
questo fiume di denaro per risolvere il problema della fame nel mondo”.
Gli attivisti del movimento Debt for Climate, provenienti dalla Germania, hanno
montato in piazza un “Cavallo di Troia” in legno per evidenziare le politiche
colonialiste dei Paesi del G7 e chiedere che la Banca Mondiale e il FMI paghino
il loro debito climatico. Sul palco si sono susseguiti numerosi interventi, tra
cui quelli di rappresentanti della Palestina, del Kurdistan e del Mali. Bobo
Aprile, del comitato promotore, alludendo all’abnorme schieramento di Polizia
messo in atto dal governo italiano, ha detto: “Chi si aspettava che dalle
iniziative di contrasto al vertice del G7 potessero scaturire dei disordini
sarà rimasto deluso. La violenza sta dall’altra parte; dalla parte di chi, per
proteggere gli interessi dei più ricchi, la organizza scientificamente e sistematicamente.
Violenti sono quelli che in modo irresponsabile stanno spingendo il mondo verso
una deriva militarista e bellicista che rischia di precipitare tutti nella
terza guerra mondiale. Sono queste le persone pericolose che evocano le armi
atomiche come se stessero giocando ad un videogame. A questa gente i popoli del
mondo debbono ribellarsi rifiutando di partecipare ai loro piani criminali”.
“Questi signori del G7 si sono dimenticati degli altri 8 miliardi di persone.
Perché li non c’eè il popolo, li ci sono presidenti di Paesi che di democratico
non hanno nulla – ha affermato Renato Di Nicola della Campagna nazionale “Per
il Clima Fuori dal Fossile” – . Approfittando della guerra in Ucraina hanno
rilanciato a tutti i livelli l’ utilizzo dei combustibili fossili attraverso i
quali le multinazionali del settore, e in Italia in primo luogo l’ ENI e la
Snam, hanno potuto realizzare profitti stratosferici. Con la complicità dei
grandi organi di informazione il governo italiano ha costruito una narrazione
tossica cercando di convincere l’ opinione pubblica che il nostro Paese era
alla canna del gas. Attraverso l’anacronistico Piano Mattei sono stati imposti
i nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna, nuove trivellazioni e il
devastante grande gasdotto Linea Adriatica di 430 chilometri da Sulmona a
Minerbio. Tutte opere inutili, che saranno pagate dagli italiani con la loro
bolletta energetica, perché i consumi di gas sono crollati non solo in Italia
ma in tutta Europa. Chi la fa da padrone sono le potenti lobby degli armamenti
e del fossile. Così viene messo da parte il Green New Deal e i finanziamenti
per combattere il cambiamento climatico vengono dirottati a favore dell’
industria bellica. Questi signori trattano i cittadini come dei sudditi pronti ad
obbedire ma nei territori ci sono tante persone che non chinano la testa e che
lottano contro la guerra e per la giustizia climatica. La serata si e conclusa
con le musiche della pizzica, il ballo tradizionale pugliese. Nel corso delle
giornate di contro vertice si sono svolti dibattiti sui temi di maggiore
attualità quali militarizzazione e geopolitica e una conferenza internazionale
su energia e cambiamenti climatici. Le iniziative si concluderanno sabato 15
giugno con una manifestazione nazionale a Fasano.