Lettera alla comunità
Ho paura
delle sofferenze che precedono e accompagnano la morte, però non ho la minima
paura del suo arrivo.
Questo
viaggio della vita così bello, ma così faticoso, mi porta tra le braccia di
Dio.
Spesso è
più difficile e impegnativo scegliere il cammino quotidiano e percorrerlo che
finire il viaggio.
Per me è
stato così, anche se Dio mi ha colmato di benedizioni con l’amore di Fiorentina
e parecchie comunità.
Dopo di
te, non avrò più tubercolosi, ricoveri, uno dopo l’altro, malattie e fragilità.
In ogni
caso oggi prendo il giorno che Dio mi dona e cerco di viverlo con tutto il cuore
e con totale fiducia in Te, Dio della vita e Dio che accoglie oltre la morte.
Sai, o
Dio della vita, noi dobbiamo essere partigiani della fiducia, della gioia,
della speranza.
La nostra
fede non è una cultura; essa è prima di tutto un cammino in cui siamo sicuri
della Tua vicinanza che non si vede, ma è la realtà centrale della nostra
fiducia in Te.
Su,
riposiamoci un po’, dedichiamo tempo al silenzio, all’ascolto reciproco e a
chiederTi, o Dio, che il nostro viaggio tra lacrime e sorrisi sia sempre
rivolto a Te.
Ciascuno/a
di noi, come il mondo, è un piccolo campo di battaglia, tra amore,
indifferenza, egoismo e solidarietà.
Franco Barbero (29/5/24)