martedì 23 luglio 2024

CELEBRAZIONE DI OGGI ALLE ORE 18

 

Buongiorno

trasmetto in allegato per conto di Vilma Gabutti il canone per la celebrazione di oggi alle ore 18.

Ci si potrà collegare a partire dalle ore 17,45

Questo è il LINK:

meet.google.com/qpe-wfjz-cdp 

 

Buona giornata

Franca Gonella

 

RISPONDERE ALL’INVITO

 

Questo canone è un caro ricordo, è infatti la rielaborazione di un canone preparato per una delle prime eucarestie effettuate con Franco a Torino nel lontano 2005.

 

Saluto all’assemblea

 

 

1  - Abbiamo tanta voglia di stare con te, o DIO, e di ascoltare la tua Parola, fonte inesauribile di gioia e di speranza.
Abbiamo bisogno di starti vicino perché ci sono momenti della nostra vita che assomigliano a un lungo tunnel del quale non si riesce a vedere la fine. Camminiamo senza meta, viaggiatori alla ricerca di un approdo sicuro. 
 
2   - Non ci abbandonare, Padre e Madre nostra, siamo come i discepoli di Emmaus. Quando lo sconforto ci assale prendici per mano e dai senso al nostro viaggio.
 
TUTTI - E' bello contare su di te, caro Dio, perchè sappiamo che non ci tradisci mai. Sei nostro amico fidato e ti ringraziamo perchè nell'ascoltarci tracci per noi cammini nuovi, ricchi di luce, che riaccendono la voglia di andare avanti.
 

 

LETTURE BIBLICHE

 

SALMO 121

I miei occhi guardano le cime dei monti:

da dove mi verrà la forza?

Il mio aiuto viene solo dal Signore

Che ha fatto cielo e terra.

Non lascerà che il tuo piede vacilli,

il tuo custode non si addormenterà.

Colui che custodisce Israele

non sonnecchia e non s’addormenta.

Il Signore è il tuo custode,

è come l’ombra che ti protegge:

egli si pone alla tua destra.

Non ti daranno fastidio

Né il sole di giorno, né la luna di notte.

Il Signore ti farà scudo da ogni male,

egli difenderà la tua vita.

Il Signore veglia su ogni tuo passo,

quando esci e quando entri, da ora e per sempre.

 

LUCA 14 – 15 – 24 (Matteo 22 1-10, Tommaso 64 e Fonte Q)

15Uno dei commensali, avendo udito ciò, gli disse: "Beato chi mangerà il pane nel regno di Dio!". 16Gesù rispose: "Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. 17All'ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: Venite, è pronto. 18Ma tutti, all'unanimità, cominciarono a scusarsi. Il primo disse: Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego, considerami giustificato. 19Un altro disse: Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego, considerami giustificato. 20Un altro disse: Ho preso moglie e perciò non posso venire. 21Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al padrone. Allora il padrone di casa, irritato, disse al servo: Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui poveri, storpi, ciechi e zoppi. 22Il servo disse: Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c'è ancora posto. 23Il padrone allora disse al servo: Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. 24Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena".

 

Commento

Questa parabola è presente anche nel vangelo di Matteo, nella fonte Q e nel vangelo di Tommaso.  E’ la parabola del rifiuto dell’invito a partecipare ad un banchetto. Luca e Tommaso raccontano di un uomo che prepara il banchetto, Matteo parla di un re che organizza una festa per le nozze del figlio.

Si presuppone che gli invitati abbiano ricevuto in precedenza l’invito. Sono le persone con cui il padrone di casa ha amicizia e confidenza, che fanno parte del suo giro. Al momento della partecipazione saltano fuori le scuse che apparentemente sono tutte plausibili, affari economici o commerciali, convenzioni sociali.

Il padrone, o il re nella parabola di Matteo, allora invita quelli che di solito sono esclusi dai banchetti: i poveri gli storpi e ciechi e gli zoppi per Luca, i buoni e i cattivi per Matteo, e quelli che si trovano per strada per Tommaso. 

Che cosa capita agli invitati che hanno rifiutato?  Per Luca sono semplicemente esclusi dalla cena. Il vangelo di Tommaso dice “I compratori e i marcanti non entrano nella casa di mio Padre”. Il re della parabola di Matteo li fa uccidere, li chiama “omicidi”, e fa bruciare la loro città. In questo possiamo riconoscere la rielaborazione della comunità di Matteo che identifica gli invitati con i Giudei e risente della situazione storica seguita alla distruzione di Gerusalemme.

Quale è il nucleo della parabola? La mancata risposta ad un invito e l’apertura del banchetto ad altri. L’immagine del banchetto è usata, come spesso nella Bibbia, per indicare il regno di Dio.  Nella versione di Matteo della parabola Gesù dice “il regno di Dio è simile a un re che prepara un banchetto…”  in Luca Gesù racconta la parabola a tavola in risposta a uno che dice “Beato chi mangerà pane nel regno di Dio”. In Tommaso Gesù parla della “casa di mio Padre”.

L’invito dunque è quello di vivere nel regno di Dio, cioè nella gioia della comunione e dell’intimità con Lui. L’invito sono le tante occasioni che ci sono offerte di seguire gli insegnamenti del vangelo.

Quante volte ci è capitato di rifiutare un invito e se ti chiedi bene ti rendi conto che è perché non hai abbastanza interesse per quell’invito, non gli attribuisci la dovuta importanza. Ho tante volte sperimentato, e tutti abbiamo sperimentato, che se un obiettivo è per me davvero importante riesco sempre a trovare il modo di raggiungerlo, è un problema di priorità. Che cosa ha la priorità nella mia vita? Le mie scelte, cioè le priorità che mi do, condizionano la mia vita. L’assoluta libertà che ci è concessa ci permette di essere creatori della nostra vita. In una scelta posso decidere di pensare al mio successo o di favorire il rapporto con gli altri, di comprarmi un oggetto o di condividere qualcosa con altri.

Ogni volta che non rispondo ad un invito perdo un’ opportunità, non sono né castigata, né punita, ma ho perso un’ opportunità, non mi sono seduta alla tavola del banchetto, non ho partecipato alla gioia di essere nel regno.

Abbiamo visto che nel vangelo di Tommaso si dice “i mercanti e i compratori non entrano nella casa di mio Padre”. Mercanti e compratori sono quelli che hanno la mente sempre concentrata sul profitto e sugli affari, sul proprio interesse. Se si è  calcolatori e troppo assorbiti in se stessi come si può cogliere l’invito del vangelo che è sempre amore e apertura agli altri?

Gesù ci dice anche che se quelli che dovrebbero essere più vicini a chi prepara il banchetto rifiutano di partecipare ci sarà comunque festa, la sala del banchetto sarà piena di gente che prova la gioia all’invito perché abituata di solito a essere tenuta in disparte. Nella casa del Padre ci sarà gioia per tutti, sei escluso solo se ti escludi.

 

INTERVENTI LIBERI

 

PREGHIERA   EUCARISTICA

 

TUTTI -   Padre, Dio d’amore, non ti stancare mai di guardare a noi, tuoi figli, anche se nel nostro vivere di  ogni giorno mille e mille volte te ne daremmo motivo.

 

1 -   Siamo figli piccoli: là dove il nostro rapporto con Te ci pone di fronte alla responsabilità di  agire,  spesso  cerchiamo  delle scappatoie  che ci  esimono dall’essere  coinvolti  e  molto   spesso diciamo di sì ma poi non facciamo.

 

2 - Siamo figli di scarsa memoria: abbiamo costantemente bisogno di essere sollecitati dalla Tua Parola a ricordare che il regno c’è già, è qui ed ora ed è anche per noi alla sola condizione che vogliamo veramente prendervi parte

 

TUTTI

Aiutaci allora, o Padre, ad essere figli che ogni giorno di più scoprono la preziosità, l’unicità del loro rapporto con Te; figli che sanno gustare la gioia di essere parte di un progetto di vita che non si arena nelle secche dei limiti umani.

Con questo desiderio che mettiamo davanti a Te o Padre, noi facciamo la memoria della cena che Gesù mangiò con i suoi discepoli.

Nella notte in cui fu tradito egli prese, fece la preghiera di ringraziamento, spezzò il pane e disse: QUESTO E’ IL MIO CORPO CHE E’ DATO PER VOI. FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.   Poi dopo aver cenato, fece lo stesso col calice. Lo prese e disse: QUESTO CALICE E’ LA NUOVA ALLEANZA CHE DIO STABILISCE PER MEZZO DEL MIO SANGUE. TUTTE LE VOLTE CHE NE BERRETE, FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME.

Dona, o Padre, a questa comunità di celebrare con gioia la cena che egli ci lasciò perché non dimenticassimo la sua vita e il suo messaggio.  Celebrando questo pasto ti chiediamo di essere risvegliati alle nostre responsabilità di uomini e donne profondamente inseriti nelle gioie, nelle lotte e nelle speranze di questo nostro tempo

 

 

PADRE NOSTRO

 

COMUNIONE

 

PREGHIERE SPONTANEE

 

PREGHIERA FINALE

 

TUTTI - Padre nostro, fino a quando l'uomo non chiederà di te, non si stupirà del tuo cercarci continuamente, non oserà perdersi per trovare un senso più alto alla sua condizione terrena?
Siamo  persone  che  si  smarriscono,  tra  momenti  di  entusiasmo  e stanchezza dello spirito. Urliamo e tacciamo,   come  chi  ti segue  nella  barca,  con  il  mare  in tempesta, scossi  dalle  onde  e  ogni  volta  che comincia un nuovo giorno siamo punto e a capo.

 

GUIDA - Non stancarti di noi, fa che non leggiamo le nostre debolezze, le nostre rinunce, i dubbi come l'ultima pagina di un libro, ma come la prefazione di una storia ancora tutta da scrivere.
Fa che siamo attenti ai tuoi messaggi e rendici vivi, responsabili, autentici, capaci di abbattere gli schemi che escludono l'uomo.

 

Vilma Gabutti – Associazione ASAI Torino