FIDUCIA
G Eccoci: è un dono trovarci, stare insieme sotto lo sguardo di Dio. Non è un precetto, non è un’abitudine che ci riunisce qui. Vogliamo insieme benedire Dio e cercare i sentieri della Sua volontà.
BREVE
MOMENTO DI SILENZIO
1 Ho detto all’angelo che presiedeva la porta dell’anno:
"Dammi, ti prego, una lampada
affinché con passo sicuro
possa andare incontro all’ignoto".
2 Ma l’angelo mi ha risposto:
"Va’ pure nell’oscurità e metti la tua mano nella mano di Dio.
Questo è meglio di una lampada
e più sicuro di una via conosciuta".
G Ora ci raccogliamo nel silenzio per ascoltare le letture bibliche.
Salmo 13
2 Fino a quando, Signore, continuerai a
dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
3 Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?
Matteo cap 8, vv 5-13
5 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e
diceva: 6"Signore, il mio servo è in casa, a letto,
paralizzato e soffre terribilmente". 7 Gli disse:
"Verrò e lo guarirò". 8 Ma il centurione
rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma
di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9
Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno:
"Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene;
e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa".
10 Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo
seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con
una fede così grande! 11 Ora io vi dico che molti
verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco
e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del
regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di
denti". 13 E Gesù disse al centurione: "Va',
avvenga per te come hai creduto". In quell'istante il suo servo fu
guarito.
Commento
Il racconto che ci e stato proposto può essere l’esempio sublime della
fiducia e dell’accoglienza.
L’ignoto centurione è un ufficiale romano di stanza a Cafarnao. Egli
vive in un paese di cui non condivide la religione ed i costumi ma, nonostante
ciò, allaccia amicizie con i giudei che lo stimano molto. Egli sente parlare di
Gesù ed impara a stimare il giovane rabbi che si prende cura dei poveri e degli
emarginati. Arriva per il centurione un giorno tragico: uno dei suoi sottoposti
e gravemente malato e soffre molto. L’ufficiale si reca da Gesù e, con parole
che esprimono una sconcertante umiltà, espone al maestro la sua tragedia. Gesù
è profondamente ammirato dalla fiducia di quel pagano e lo elogia pubblicamente
esaudendo la sua preghiera.
Gesù non indaga sulla relazione che intercorre tra superiore e subalterno,
per lui è importante che qualcuno si prenda cura di un altro, è importante la
carità.
Gesù ribalta la situazione: non saranno i giudei a sedere con Abramo,
Isacco e Giacobbe, ma saranno coloro che avranno creduto e che avranno avuto
fiducia in Dio. Anche i pagani.
Quanto insegna a noi oggi questo episodio! Noi abbiamo la fortuna di vivere
in una società multietnica ma non riusciamo a cogliere la ricchezza delle altre
culture. Quanto abbiamo da imparare sul concetto di prendersi cura, di
intercedere!!
Come nel salmo anche noi rivolgiamo a Dio le nostre suppliche, in preda al
timore che Dio non ci “veda” e non ci ascolti. La nostra fragilità umana ha
bisogno di manifestazioni visibili, la fiducia deve essere alimentata da prove
tangibili.
Nel centurione c’è quella parte di noi che ce la fa ad uscire allo scoperto
e a dire: “mi fido”.
Mi fido quando la lingua delle persone che incontro non è la mia, quando la
cultura è diversa dalla nostra quando ci avviamo su percorsi nuovi e mettiamo
la nostra mano nella mano di Dio.
INTERVENTI LIBERI
1 Prima che i nostri occhi Ti cercassero, Tu sei venuto verso di noi in
mille modi. Prima che le nostre labbra Ti invocassero,
Tu hai deposto nei nostri cuori la Tua parola.
2 Apri ogni giorno il nostro cuore
a questo mistero di amore che ci avvolge.
Tu ci hai amato per primo
e ci doni anche oggi la forza d’amare.
1 Tu semini nel cuore della nostra vita la speranza di una creazione
liberata
da ogni violenza e da ogni discriminazione.
2 Sei il Dio che danza le nostre gioie,
che cammina con noi nei nostri “viaggi” della vita. Donaci il latte
nutriente della Tua parola.
SILENZIO
RICORDO DELLA CENA
G O Dio, nella fiducia che
vogliamo riporre in Te, oggi noi rinnoviamo il nostro impegno a camminare sulla
strada di Gesù di Nazareth e ripetiamo il gesto che egli compì con i suoi amici
e le sue amiche, prima di essere pro- cessato e poi crocifisso. Egli prese nelle
sue mani il pane della mensa e, dopo aver alzato gli occhi al cielo per
benedire il Tuo nome dolce e santo, lo divise dicendo: “Prendete e mangiatene
tutti. Questo pane che spezziamo e mangiamo, sotto lo sguardo di Dio, è il
segno della mia vita, riassume il significato della mia esistenza. Se ogni
giorno voi condividerete i doni che Dio vi ha fatto, davvero farete corpo con
me, sarete il mio corpo, la mia vita nel mondo”.
P PREGHIERA DI CONDIVISIONE COMUNIONE
Preghiere personali
PADRE NOSTRO
Benedizione
‘Il SIGNORE ti benedica e ti protegga!
Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia
propizio!
Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’”.
(Numeri 6:24-26)
Saluto finale
“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere
gentile, scegli di essere gentile”.
Dott. Wayne W. Dyer, psicoterapeuta americano
Anna Vallone, 3 luglio
2024
(per la Comunità
Cristiana di Base di via Città di Gap 13 Pinerolo)