lunedì 1 luglio 2024

 FIDUCIA


G Eccoci: è un dono trovarci, stare insieme sotto lo sguardo di Dio. Non è un precetto, non è un’abitudine che ci riunisce qui. Vogliamo insieme benedire Dio e cercare i sentieri della Sua volontà. 


BREVE MOMENTO DI SILENZIO

 

1 Ho detto all’angelo che presiedeva la porta dell’anno:

"Dammi, ti prego, una lampada

affinché con passo sicuro

possa andare incontro all’ignoto".

 

2 Ma l’angelo mi ha risposto:

"Va’ pure nell’oscurità e metti la tua mano nella mano di Dio.

Questo è meglio di una lampada

e più sicuro di una via conosciuta".

 

G Ora ci raccogliamo nel silenzio per ascoltare le letture bibliche.

Salmo 13

Fino a quando, Signore, continuerai a dimenticarmi?
Fino a quando mi nasconderai il tuo volto?
Fino a quando nell'anima mia proverò affanni,
tristezza nel cuore ogni momento?
Fino a quando su di me trionferà il nemico?

Matteo cap 8, vv 5-13


5 Entrato in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: 6"Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente". 7 Gli disse: "Verrò e lo guarirò". 8 Ma il centurione rispose: "Signore, io non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di' soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. 9 Pur essendo anch'io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: "Va'!", ed egli va; e a un altro: "Vieni!", ed egli viene; e al mio servo: "Fa' questo!", ed egli lo fa".
10 Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: "In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! 11 Ora io vi dico che molti verranno dall'oriente e dall'occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, 12 mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti". 13 E Gesù disse al centurione: "Va', avvenga per te come hai creduto". In quell'istante il suo servo fu guarito.

 

 

Commento

Il racconto che ci e stato proposto può essere l’esempio sublime della fiducia e dell’accoglienza.

L’ignoto centurione è un ufficiale romano di stanza a Cafarnao. Egli vive in un paese di cui non condivide la religione ed i costumi ma, nonostante ciò, allaccia amicizie con i giudei che lo stimano molto. Egli sente parlare di Gesù ed impara a stimare il giovane rabbi che si prende cura dei poveri e degli emarginati. Arriva per il centurione un giorno tragico: uno dei suoi sottoposti e gravemente malato e soffre molto. L’ufficiale si reca da Gesù e, con parole che esprimono una sconcertante umiltà, espone al maestro la sua tragedia. Gesù è profondamente ammirato dalla fiducia di quel pagano e lo elogia pubblicamente esaudendo la sua preghiera.

Gesù non indaga sulla relazione che intercorre tra superiore e subalterno, per lui è importante che qualcuno si prenda cura di un altro, è importante la carità.

Gesù ribalta la situazione: non saranno i giudei a sedere con Abramo, Isacco e Giacobbe, ma saranno coloro che avranno creduto e che avranno avuto fiducia in Dio. Anche i pagani.

Quanto insegna a noi oggi questo episodio! Noi abbiamo la fortuna di vivere in una società multietnica ma non riusciamo a cogliere la ricchezza delle altre culture. Quanto abbiamo da imparare sul concetto di prendersi cura, di intercedere!!

Come nel salmo anche noi rivolgiamo a Dio le nostre suppliche, in preda al timore che Dio non ci “veda” e non ci ascolti. La nostra fragilità umana ha bisogno di manifestazioni visibili, la fiducia deve essere alimentata da prove tangibili.

Nel centurione c’è quella parte di noi che ce la fa ad uscire allo scoperto e a dire: “mi fido”.

Mi fido quando la lingua delle persone che incontro non è la mia, quando la cultura è diversa dalla nostra quando ci avviamo su percorsi nuovi e mettiamo la nostra mano nella mano di Dio.

 

INTERVENTI LIBERI

 

1 Prima che i nostri occhi Ti cercassero, Tu sei venuto verso di noi in mille modi. Prima che le nostre labbra Ti invocassero,

Tu hai deposto nei nostri cuori la Tua parola.

 

2 Apri ogni giorno il nostro cuore

a questo mistero di amore che ci avvolge.

Tu ci hai amato per primo

e ci doni anche oggi la forza d’amare.

 

1 Tu semini nel cuore della nostra vita la speranza di una creazione liberata

da ogni violenza e da ogni discriminazione.

 

2 Sei il Dio che danza le nostre gioie,

che cammina con noi nei nostri “viaggi” della vita. Donaci il latte nutriente della Tua parola.

 

SILENZIO

RICORDO DELLA CENA

 

G        O Dio, nella fiducia che vogliamo riporre in Te, oggi noi rinnoviamo il nostro impegno a camminare sulla strada di Gesù di Nazareth e ripetiamo il gesto che egli compì con i suoi amici e le sue amiche, prima di essere pro- cessato e poi crocifisso. Egli prese nelle sue mani il pane della mensa e, dopo aver alzato gli occhi al cielo per benedire il Tuo nome dolce e santo, lo divise dicendo: “Prendete e mangiatene tutti. Questo pane che spezziamo e mangiamo, sotto lo sguardo di Dio, è il segno della mia vita, riassume il significato della mia esistenza. Se ogni giorno voi condividerete i doni che Dio vi ha fatto, davvero farete corpo con me, sarete il mio corpo, la mia vita nel mondo”.

 

P  PREGHIERA DI CONDIVISIONE COMUNIONE

 

Preghiere personali

 

PADRE NOSTRO

 

Benedizione

 

‘Il SIGNORE ti benedica e ti protegga! 

Il SIGNORE faccia risplendere il suo volto su di te e ti sia propizio! 

Il SIGNORE rivolga verso di te il suo volto e ti dia la pace!’”.

(Numeri 6:24-26)

 

Saluto finale

“Quando ti viene data la possibilità di scegliere se avere ragione o essere gentile, scegli di essere gentile”.

Dott. Wayne W. Dyer, psicoterapeuta americano

 

Anna Vallone, 3 luglio 2024

(per la Comunità Cristiana di Base di via Città di Gap 13 Pinerolo)