INCONTRO BIBLICO di martedì 9 luglio: DAI GRANDI MITI DELL’ORIGINE AL RACCONTO DELLA SCIENZA
Lettura: Salmo 19, 1-6
I cieli narrano la gloria di Dio
E l’opera delle sue mani annunzia il firmamento,
il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole,
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
E ai confini del mondo la loro parola.
Lettura: Genesi 1, 1-27 (primo racconto della CREAZIONE)
Perché questa scelta? Ho colto il suggerimento emerso durante l’ultima
Assemblea di utilizzare il martedì anche per presentare dei testi o degli
approfondimenti di problemi anche in relazione alla ricerca biblica o
indipendente da essa.
Il mio interesse da parecchi anni è stato fortemente stimolato dalle nuove
scoperte nel campo delle ricerche sull’origine dell’universo, della struttura
della materia, quindi della fisica delle particelle e dalle nuove grandi teorie
di spiegazione , tra esse la teoria quantistica.
Il mio interesse non era disgiunto dal fascino che emerge dall’avventura
della conoscenza quando va oltre gli stretti limiti delle nostre mini ricerche
e anche aiuta a ridare slancio ad una fede matura quando diventa possibile
avvicinare e fare interagire i risultati scientifici con una teologia più innovativa
e con la stessa idea di Dio e dell’universo.
Prima di introdurre questa complessa problematica e lasciare spazio alle
vostre considerazioni, vorrei indicare i testi di riferimento che mi hanno
aiutato ad entrarvi e anche alcuni approfondimenti che ho utilizzato per il mio
intervento.
Inoltre voglio riportare alcune citazioni che possono incuriosire o cmq
dare un assaggio alla problematica proposta
Per confrontarsi con il racconto biblico, cito 2 testi (tra i tanti e i
tanti articoli usciti su Adista e altri)
KUNG: L ‘inizio di tutte le cose, scienza e religione a confronto. Rizzoli
2006
Non si tratta di un testo recente ma lo ritengo sempre molto stimolante e
in certe parti attuale.
TONELLI: Genesi, il grande racconto delle origini. Feltrinelli 2019
Dalla copertina. Un viaggio vertiginoso all’indietro nel tempo, fino al
mistero primo delle cose.
Ho tenuto conto anche degli appunti presi nel 1994-95 dagli incontri
guidati da Franco al Corso Biblico di Torino.
CITAZIONI
“Il ruolo divino non è un calcio iniziale al pallone del Big-Bang per
scatenare l’evoluzione Non paragoniamo l’azione creatrice con un lancio
iniziale ma con l’aria che si respira durante la competizione”
“La creazione non consiste in qualcosa che Dio avrebbe fatto 15 miliardi di
anni fa, ma qualcosa che sta facendo qui e ora continuamente”
“L’universo è in movimento, la realtà è fluida, non è statica. La creazione
sta ancora producendo nuove forme di essere”
“Cambiamento o irrilevanza, non c’è alternativa per la fede. La scienza non
è nemica della fede, ma un’amica che aiuta a chiarire la visione che la fede ha
della realtà”
“Il Dio patriarcale, immateriale e a-cosmico non è più credibile, anzi è
un’immagine che ci ha fatto e continua a farci molto danno. Il teismo deve
cedere il passo ad un atteggiamento post-teista. La tradizionale distinzione
tra Creatore e creature lascia il posto alla visione PANENTEISTICA del ‘Dio è
in tutto e tutto è in Dio’” (Barros).
Riporto ora dal testo di Kung alcune affermazioni in aiuto alla nostra
riflessione, rimandando alla lettura diretta del cap.C pag.105 e segg. “Creazione
del mondo o evoluzione?”
“Riguardo a Dio, è necessario ricordare che le risposte ai grandi problemi
dell’esistenza, tra cui quello dell’origine, non vanno cercate tanto nelle pure
teorie, ma nella prassi vissuta che risulta da una decisione e un atteggiamento
fiducioso e razionalmente giustificabile che rende credibile la realtà di Dio
in seguito ad una libera scelta.
Dio NON è una metafora del cosmo perché non coincide con il cosmo e non
appartiene alla realtà dei fatti.
Dio NON è un essere soprannaturale fra le nubi.
Dio NON è persona perché è più che persona, il segreto dell’assoluto non si
lascia catturare né in concetti né in rappresentazioni.
Dio NON è cosa quindi non meno di persona e neppure impersonale.
Dio è in questo universo e questo universo è in Dio, quindi Dio è più
grande, immanente e pervade e opera su di esso, partecipa al suo destino. E’ la
dinamica stessa del mondo e lo trascende. Dio è il segreto originario della
realtà del cosmo e della storia universale.
Dio è…”ha cento nomi, l’ultimo dei quali noto solo a lui”(dal Corano)” (Kung)
A questo punto, lasciando la riflessione che ho preparato ad una lettura
individuale (sarà inviata in seguito), mi affido ancora a Kung per rispondere
alla domanda fondamentale: oggi per noi credenti chi è Dio e che cosa significa
credere in lui?
“Il SI’ a Dio rende possibile una fede fondamentale nella realtà
radicalmente motivata, nonostante l’incertezza.
Il SI’ a Dio è il punto di Archimede dal quale affrontare i grandi e
piccoli problemi.
Il SI’ a Dio significa comprendere perché noi così fragili, finiti,
coltiviamo aspettative, desideri, domande, speranze infinite.” (Kung)
INTERVENIAMO ORA LIBERAMENTE