sabato 31 agosto 2024


Ecco il canone per la celebrazione eucaristica di domani.
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Qual è il valore?


P. SALUTO ALL’ASSEMBLEA

G. Dopo molte settimane ci incontriamo di nuovo di domenica mattina. Anche se ci siamo tenuti in contatto durante le ultime settimane, rivederci oggi è come incontrarci dopo tanto tempo. Siamo qui adesso perché vogliamo aggiungere ai nostri percorsi un altro tratto di cammino insieme. Vogliamo pregare insieme, raccontarci la nostra fiducia nel futuro e ricordarci quanto sia prezioso il piccolo dono che possiamo regalare al mondo. Vogliamo aprire nuovi sentieri per diffondere Dio nel mondo.

Un momento di silenzio

1) Se siamo qui, c’è una ragione. Con le nostre mani noi plasmiamo il mondo.

2) Se siamo insieme, è per nostra scelta. Le nostre parole danno una voce al mondo.

1) Il nostro sguardo colora il mondo con un colore che solo noi possiamo dargli.

2) La nostra fiducia si contagia stando insieme anche solo un attimo. La forma del futuro è fatta dei nostri sogni.

LETTURA BIBLICA
Matteo 25, 14-30
14Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito 16colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». 21«Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 22Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». 23«Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 24Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo». 26Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti».

UNA RIFLESSIONE
Il denominatore comune
Il racconto dei talenti è parte della predicazione dei giorni che preparano la passione. Esso mette a fuoco la prudenza del servo timoroso che per paura non investe il denaro lasciato dal padrone e non lo fa fruttare; nella sua interezza, è un invito a cogliere senza paura l’opportunità che ci offre il messaggio liberante di Gesù e realizzare il regno qui dove noi viviamo la nostra esperienza quotidiana. Io, però, ho scelto questo brano soprattutto per analizzare il mezzo utilizzato per comunicare questo messaggio e stimolare un cambio di prospettiva. Ciò che il padrone lascia ai servi è il denaro. Il denaro ed il possesso sembrano essere l’inevitabile chiave per attirare l’attenzione di chi ascolta, anche quando il messaggio è l’invito alla realizzazione di sé attraverso il rispetto e la condivisione disinteressata.

Il denaro è uno strumento utilizzato negli scambi di merci o servizi; ne costituisce il corrispettivo monetario (o prezzo) [Vocabolario Treccani online]. D’altro canto il valore in denaro dei beni è la definizione di capitale [Vocabolario Treccani online]. La duplice funzione dinamica (nello scambio) e statica (nel dare valore ad un bene) rende chiara, anche dal semplice punto di vista linguistico, la complessità del ruolo svolto da questa parola. Può un oggetto d’uso diventare metafora di valore esistenziale, del contributo alla vita delle altre persone, al mondo?

Se potessi cambiare le parole di questo racconto, io parlerei di un grande giardiniere dotato di uno straordinario “pollice verde”, che affida ai suoi assistenti semi delicatissimi. Solo deponendo con cura quei semi e curando quelle piante con coraggio si può farle fruttare (non soltanto in senso metaforico, stavolta). Le piante evitano il degrado del suolo, creano spazi verdi, habitat per un microcosmo di specie animali e vegetali, rallegrano alla semplice vista, ossigenano l’ambiente, e alle volte producono anche frutti prelibati.

Il denaro è un mezzo di scambio. Il possesso è probabilmente un tratto fondante della nostra psicologia. Ma l’accumulo del denaro e il confonderlo con una astratta idea di valore danneggiano le nostre capacità di restituire al mondo il potenziale che abbiamo già in partenza.

La nostra completa realizzazione, attraverso una crescita ed un percorso libero dalla paura, non si quantifica nel ritorno “fruttuoso” che raccogliamo alla fine del cammino, quanto piuttosto nella incommensurabile (ed intangibile) estensione dei minimi effetti che il nostro complesso, tortuoso, inimitabile cammino, tra tanti altri cammini, ha avuto e avrà sulle altre persone e sul mondo.

INTERVENTI LIBERI

MEMORIA DELLA CENA
T. Gesù era a tavola con i suoi amici e le sue amiche. Egli era ben consapevole della congiura che si stava organizzando contro di lui e il suo cuore faceva i conti con la paura. Voleva lasciare ai suoi amici e alle sue amiche, in quella sera e in quella intimità, qualcosa di più di un ricordo, di un segno. Sulla mensa c’erano pane e vino. Gesù alzò gli occhi al cielo e, dopo aver benedetto il nome santo di Dio, prese il pane, lo spezzò, lo divise dicendo: “Prendete e mangiate. Questo pane condiviso sia per voi il segno della mia vita. Quando farete questo, lo farete in memoria di me, di ciò che ho fatto e detto”. Poi prese la coppa del vino e disse: “Questo calice sia per voi il segno di un’amicizia che Dio continuamente rinnova con tutta l’umanità, con tutto il creato”.

PREGHIERA DI CONDIVISIONE

COMUNIONE

1) Né un articolo, né la declinazione di un aggettivo, né un accento o una cittadinanza può modificare il valore prezioso che portiamo con noi. Le nostre vite libere sono il fondamento del futuro.

2) Il tuo cammino non può essere “sbagliato”. Tu non puoi essere “fuori posto” nel mondo. Questo è il tuo posto e tu vali per ciò che sei. Non c’è un mondo senza di te.

1) Gli occhi di ogni persona si aprono su un mondo disuguale e complesso. La somma di tutti gli sguardi compone un quadro di bellezza, la manifestazione di Dio.

2) Noi non siamo qui per caso. Con le nostre differenze e in realtà così diverse abbiamo la responsabilità di costruire ogni momento nuova bellezza.

PREGHIERE SPONTANEE

PADRE NOSTRO

BENEDIZIONE FINALE
Forse la tua forma non è la più adatta
a questo spazio angusto.

Forse le tue parole non sono brillanti
come le stelle di un cielo d’estate.

Eppure nulla al mondo
è più essenziale di te.

Per la Comunità Cristiana di Base Via Città di Gap - Pinerolo
Sergio Speziale, 1 settembre 2024