ESPERIENZE: BUIO E TUBERCOLOSI
Grande alleato del buio è il
silenzio. "A conferma della loro alleanza dal buio nasce la luce, dal
silenzio emergono le parole come fasci luminosi che si aprono un varco nelle
tenebre. Nel profondo stanno buio e silenzio; riposo, tranquillità, inattività
sono di loro pertinenza.
Eppure è dal silenzio che
nasce la parola che illumina, il canto del gallo che crea il giorno, il
cinguettio dell'usignolo che crea la notte" (F. Rigotti, “Buio”, p.52).
Nella letteratura ebraica, specialmente nella salmodia, il buio e la luce, la notte
e il giorno cantano le lodi del Dio della Creazione.
Posso permettermi di
alludere brevemente ad una mia esperienza personale? Sessantatre anni fa,
proprio in questi giorni, si fece buio nella mia vita e brillava solo più in me
la lampada della fede. Il mattino del 6 luglio mi risvegliai nella camera 331 del
sanatorio Agnelli. La tubercolosi e la morte non ebbero l'ultima parola e la
luce del sole sembrò a me l'inizio della Creazione!!!!
Sono trascorsi esattamente
sessantatre anni. Però il buio e la luce fecero in me un'alleanza che si
consolidò nei 19 mesi di silenzio e di letto in una camera del Sanatorio di
Pracatinat. Il silenzio e il buio sono stati per tutta la mia vita dei doni preziosi,
dei "luoghi" da cercare, delle realtà-esperienze fondamentali per
imparare ad ascoltare, a guardarmi dentro, a pregare, a ricevere il soffio del
mistero di Dio e tanta voglia di vivere con meraviglia per ogni raggio di luce
e ogni gesto di cura.
Franco Barbero