martedì 20 agosto 2024

Momento di preghiera di oggi, martedì 20 agosto


Buon giorno,

ecco le letture e la proposta di riflessione di Ines Rosso per il momento di preghiera di oggi 20 agosto alle ore 18:00.

Il link per il collegamento é come sempre:

meet.google.com/qpe-wfjz-cdp

Ci si potrá collegare a partire dalle 17:45.

Arrivederci a stasera!
Sergio Speziale



Matteo

cap. 8, 14-15

14Poi Gesù entrò nella casa di Pietro. La suocera di Pietro era a letto con la febbre. Gesù la vide, 15toccò la sua mano e la febbre sparì. Allora la donna si alzò e si mise a servirlo.

cap. 9, 18-26

18Mentre Gesù diceva loro queste cose, arrivò un tale, un capo-sinagoga. Si avvicinò, si mise in ginocchio e disse: 'Poco fa è morta mia figlia. Ti prego, vieni, metti la tua mano su di lei e vivrà di nuovo'. 19Gesù si alzò e lo seguì insieme con i discepoli. 20Intanto, da dietro, una donna si accostò a Gesù e toccò l'orlo del suo mantello. Da dodici anni questa donna perdeva sangue; 21ma aveva pensato: 'Se riesco anche solo a toccare il suo mantello sarò guarita'. 22Gesù si voltò, la vide e le disse: 'Coraggio, figlia mia, la tua fede ti ha salvata'. E da quel momento la donna fu guarita. 23Poi arrivarono alla casa del capo-sinagoga. Gesù vide i suonatori di flauto e la folla che faceva lamenti funebri. 24Disse: 'Andate via! La ragazza non è morta, dorme'. Ma quelli ridevano di lui. 25Quando la folla fu mandata fuori, Gesù entrò, prese la ragazza per mano e quella si alzò. 26E in tutto quel territorio la gente parlò di Gesù.


Le donne, come anche altre figure lontane da posizioni di potere, nel vangelo di Matteo, assumono spesso ruoli positivi e attivi.

In particolare nei capitoli 8 e 9 viene messa in risalto l’attenzione di Gesù per gli emarginati. Attenzione a coloro che sono estromessi dal culto ufficiale ebraico oppure vi partecipano solo in parte: lebbrosi, impuri, indemoniati, esattori delle imposte, pagani.. come anche le donne che non potevano entrare nel cortile interno del tempio.

I due episodi che troviamo rispettivamente in questi due capitoli, la guarigione della suocera di Pietro e la guarigione della donna che aveva perdite di sangue, insieme ad altri episodi nel vangelo di Matteo dimostrano una particolare attenzione per le donne. Dimostrano come minimo che le donne fanno parte della comunità a cui Gesù si rivolge e che a loro viene dato spazio.

*La guarigione della suocera di Pietro, che qui appare come una persona del circolo abituale di Gesù, avviene in casa. Si pensa potesse far parte, lei con la sua famiglia, del movimento di “sedentari” cui Gesù faceva riferimento. La donna è a letto con la febbre, Gesù entra nella sua stanza, le si avvicina, la prende per mano e la fa alzare. Gesù è sovente una mano che rialza, un contatto che infonde forza, che risolleva. E la donna guarita - leggiamo nel testo - “prontamente si alzò e si mise a servire Gesù”, come se improvvisamente fossero cadute delle barriere che le impedivano di alzarsi e di andare incontro a Gesù.

“Il verbo usato, diakoney, è lo stesso che designa la funzione dei diaconi nella chiesa. Raccontando ciò (questo episodio) con tale forza simbolica che cosa si voleva dire propriamente? Si intendeva forse istruire la comunità circa la necessità di coinvolgere e valorizzare la donna in una funzione ministeriale più attiva? Più attiva di quella in cui essa si era vista fino ad allora relegata?”.

(Appunti da “ Il baule dello scriba” di Marcelo Barros)

*L’episodio seguente è riferito ad una donna che soffre di perdite di sangue, “impura”, secondo la legge vigente. Il suo problema la rende costantemente impura e chiunque la tocchi si contagerà con la sua stessa impurità e sarà interdetto da diverse attività religiose. Questa donna si avvicina a Gesù e cerca di toccarlo di nascosto. La parola che Gesù le rivolge , “Coraggio, figlia mia!”, non è paternalistica ma affettuosa e dimostra che egli la considera una persona degna di attenzione e rispetto. A lei viene data la guarigione e la sua fede proclamata in pubblico. Una vera inversione di tendenza per quei tempi, essendo questa una azione contraria alla legge.

E. Drewermann, nel suo libro “Il messaggio delle donne” commentando questo passo dice che Gesù ha il coraggio di svelare l’audacia disperata di quella donna davanti agli occhi di tutta la gente. Egli non si vergogna di lei, e neppure vuole che lei continui a vergognarsi della sua malattia. Il gesto di questa donna, l’iniziativa che prende (quella di toccare il mantello di Gesù) rappresenta sicuramente il passo più coraggioso di tutta la sua vita verso la guarigione perciò non deve conservare l’impressione di un furto dissimulato ma un passo assolutamente degno di considerazione.

Traspare in questo episodio un cambio di atteggiamento, un atto di coraggio anziché vergogna.

Le due donne hanno in comune una cosa: la fiducia. Una fiducia che sperimentano tramite Gesù, di essere oggetto di attenzione amorevole di Dio: La suocera di Pietro malata, che dopo aver incontrato Gesù “guarisce” prova a fidarsi di quel contatto rassicurante che è la mano di Gesù.

E l’emorroissa che prende coraggio, esce e va in mezzo alla folla per poter toccare Gesù (con chissà quale speranza, quale aspettativa) e per quel gesto coraggioso è salva, è libera, è di fatto già in mezzo alla folla e non più isolata.

Ines Rosso
gruppo biblico di martedì 20 Agosto 2024