venerdì 9 agosto 2024

Pregare e lottare

La parola di Dio è “parola della vita” (Fil. 2,16); “anzi essa è la vostra stessa vita” (Deut. 32,47).

Proprio per questo le comunità di base attingono a piene mani alle sorgenti bibliche della preghiera. Una maturazione che è anche una riscoperta dell’essenziale, un tornare alla roccia della nostra salvezza.

Tutto questo avviene non in appartate isole felici o in oasi mistiche, ma nel vivo della lotta politica, in un momento particolarmente delicato ed importante della lotta di classe. Come cristiani siamo chiamati in quest’ora – che sarà forse una lunga stagione a fare come Gesù che, “entrato nella suprema lotta pregava ancor più intensamente” (Lc. 22,44).

Pregare e lottare: una sintesi vitale, difficile e feconda. Non possiamo elidere né l’uno né l’altro di questi termini.

L’esperienza di ogni giorno ci conferma l’osservazione della Bibbia: “La sorte dell’uomo sulla terra non è forse di lottare?” (Gb. 7,1), ma ci dice anche che solo chi prega non getta Dio alle spalle, non lo dimentica. Solo chi prega dal di dentro della vita arriva alla vera sapienza dei figli di Dio e dei discepoli di Gesù: “Di te avevo solo sentito parlare, ma ora gli occhi miei ti hanno visto” (Gb 42,5).

Queste pagine sono nate nella vita della comunità, dalle loro esperienze, dalle loro esigenze. Vogliono essere non una “regola di preghiera”, ma un semplice strumento, uno stimolo, un apporto per la creatività e l’inventività delle comunità e dei singoli.

Con questo spirito offro alle comunità di base e a quanti se ne serviranno, questo mio modesto lavoro.

“Figlio dell’uomo, tutte le parole che ti dico, accoglile nel cuore” (Ez. 3,10). 

Franco Barbero, 19 novembre 1975

(da “I Salmi”, ed. Tempi di Fraternità)