sabato 14 settembre 2024

 LETTERE AL SINODO

(4-21 ottobre 2015 – Roma)

12 ottobre 2015

Lettera quotidiana al sinodo

 

Cari padri e fratelli sinodali,

so che oggi nei lavori del sinodo c’era un’aria più distesa, addirittura quasi concorde.

Parecchi di voi, che fino a pochi giorni fa accusavano Papa Francesco di tradire la sana dottrina, stamattina erano addirittura gongolanti.

Dopo le dichiarazioni del cardinale Vassalli, pronunciate a nome del Papa contro Marino (e le coppie omosessuali), vi siete un po’ ricreduti ed avete riconosciuto che Papa Francesco conserva la “retta dottrina”, è un vero defensor fidei.

Non posso certo condividere questa vostra soddisfazione.

Certamente aprirete qualche spiraglio sui separati e divorziati, ma potete stare tranquilli nella vostra granitica certezza: sulla emarginazione degli omosessuali siete assolutamente concordi.

Francesco ha un atteggiamento accogliente, ma la sua dottrina è assolutamente uguale alla vostra.

Per cambiare davvero un nuovo atteggiamento serve, ma non basta.

O i cambiamenti su questo terreno sono reali o diventano giochi di parole “misericordiose” che coprono elegantemente una pastorale emarginante.

Dunque, volevo solo dirvi che questa volta la vostra convergenza, la vostra ritrovata comunione con il vescovo di Roma non mi rallegra.

Credo che, su questo terreno, il vostro camminare insieme costituisca un retrocedere compatti di fronte al grido delle persone e alla voce del Vangelo.

La sedia vuota del vostro sinodo è la profezia assente.

Buona notte, nonostante tutto, e un caro saluto.

don Franco Barbero