lunedì 21 ottobre 2024

 AI GRUPPI CRISTIANI DI BASE

 

La testimonianza

Per dirla con le parole di qualche genitore, come può un figlio/a essere posto davanti al cammino di fede se non vede mai i suoi genitori pregare, partecipare all'eucarestia?

La testimonianza è l'elemento decisivo. E la testimonianza ha come primo linguaggio quello dei fatti, dei nostri comportamenti. Tutto il resto è importante, ma questo è decisivo per noi e per i nostri figli e figlie.

Abbiamo, mi sembra, davanti a noi un orizzonte di impegno davvero stimolante, in cui collocare proposte concrete e condivise.

La nostra fede cristiana, nonostante le contraddizioni in cui noi nei secoli l’abbiamo tradotta e spesso tradita, conserva una sorgività inesauribile, se riprendiamo contatto con il suo messaggio fondamentale di fiducia in Dio, di giustizia e di amore per tutto il creato.

La nostra stessa tradizione ci narra di milioni di donne e di uomini che hanno dato senso alla loro vita facendo centro sul Vangelo di Gesù di Nazareth. Oggi tocca a noi proseguire questa carovana, rendere vivo nel nostro tempo questo annuncio del “regno di Dio”, di un mondo in cui abiti la giustizia. Solo così portiamo il nostro contributo affinché le chiese cristiane, di cui ci sentiamo parte, si convertano al Vangelo di Gesù.

In questo nostro percorso di conversione e di rinnovamento, venendo direttamente al nostro gruppo, voglio raccogliere ed avanzare alcune proposte.

 

Creatività

È fondamentale proseguire l’esperienza della lettura biblica e l’approfondimento teologico, come e più ancora di quanto abbiamo fatto con notevole impegno in questi anni.

Le feste, la consegna della Bibbia, la festa del pane nostro, la festa di fine attività e l’incontro estivo di programmazione sono, a mio avviso, momenti da custodire ed arricchire, con attenzione crescente a noi adulti/e.

Ma voglio proporre una festa particolare “la conferma del nostro battesimo” in cui ogni anno ci ricordiamo del senso che riveste per noi l’assunzione consapevole del nostro battesimo: rendere grazie a Dio e assumere responsabilità.

Alcune comunità cristiane da molti anni celebrano una liturgia di congedo, cioè danno espressione alla fede e ai sentimenti nell'ora in cui un parente, un fratello o sorella della comunità muore. Ben oltre 30 anni fa pubblicammo il libro “Quando i fratelli se ne vanno”. In questa direzione so che nel Gruppo Primavera in questi giorni è in atto un confronto con la proposta di Michele, proprio sul tema “salutare i morenti”. Nella nostra zona stiamo progettando una piccola raccolta di riflessioni e di celebrazioni che possa servire anche ad altri gruppi e comunità per non ricadere nel solito rosario o simili.

Nell’impegno di sostenerci vicendevolmente, la comunità cristiana di base di Pinerolo di Via Città di Gap,13, ogni prima e terza domenica del mese celebra un'eucarestia in cui volentieri si dà accoglienza, per un reciproco sostegno, a cristiani singoli itineranti o di passaggio o a gruppi vari. Lo notifico perché anche questo è un momento di rete di cui possiamo avvalerci a reciproco sostegno.

Questa è la sintesi dell’incontro vissuto con gli adulti e i genitori del “Gruppo Primavera”. Ho ritenuto di riassumere in queste poche righe il contenuto della mia proposta e della riflessione molto ricca che ne è seguita.  [Rivalta 2016]

(continua)