sabato 5 ottobre 2024


Ecco il canone per la celebrazione di domani alle ore 10:00.
Walter ha scelto la lettura biblica e preparato la meditazione.
Ci si potrà collegare a partire dalle 9:45.

Il link per collegarsi è come sempre:

meet.google.com/vpu-vkkh-wfm

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CAMMINA ANCORA CON NOI


P. Saluto all’assemblea


G. Anche oggi, o Signore, ascolteremo la Tua parola per udire la Tua voce.

G. Signore, cammina ancora con noi

T. affinché impariamo a camminare con Te.

G. O Dio di Gesù, che ami senza confini,

T. rompi le barriere dei nostri particolarismi.


G. Ascoltiamo ora la preghiera del Padre Nostro.


LETTURA BIBLICA: dal vangelo di Matteo, cap.20

1 «Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna. 8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno. 11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12 Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te. 15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».


PREDICAZIONE (di Walter Primo)

Ho scelto di proporre una riflessione a partire da stimoli raccolti all’interno di questo brano evangelico, pur nella consapevolezza che i pensieri proposti non potranno esser fondati su dati esegetici o storico critici di particolare rilievo. Piuttosto voglio elaborare e proporre una riflessione che segue ad altre, analoghe, ma che cerchi di leggere il testo alla luce dei cosiddetti “segni dei tempi”.

Il nostro oggi, pur nella nicchia dell’occidente postcapitalistico benestante, credo abbia la necessità di trovare vie nuove per una lettura evangelica capace di parlare ai nostri bisogni di senso.

Io credo che ognuno di noi sia chiamato a svolgere un incarico nel proprio tempo di vita. Credo che per questo non sia tanto importante sapere se l’incarico assegnato sia migliore o peggiore di un altro.

Il “Fattore” ci offre un incarico:
talvolta l’uomo può esser chiamato a scoprire quest’incarico, tal altra a cooperare affinché quello che ho definito incarico sia disponibile a tutti. Quindi, si può dire che all’uomo sia offerta una partecipazione creativa. Vediamo, però, ogni giorno maggiormente, che il genere umano, o forse meglio dovrei dire i potenti, non riescono, non vogliono entrare in questa prospettiva. Anzi addirittura sobillano divisioni, antagonismi e guerre…

L’urgenza della situazione geopolitica attuale deve far sì che coloro che cercano il Dio Vero, non possano perder tempo su chi ha ricevuto la chiamata giusta, oppure su chi, per natura, cultura o altri fattori, ha avuto una chiamata migliore. Ognuno deve scoprire quale può essere il suo spazio di impegno, di servizio.

La ricompensa, poi, è quasi implicita nella chiamata:
da essa deriva la possibilità di proseguire l’esperienza di vita sulla Terra. Per concludere, senza voler essere “apocalittici”, nel senso deteriore del termine: siamo davvero chiamati ad esser responsabili verso ciò che sta accadendo nel mondo. Siamo responsabili del frammento di impegno sociale e politico a noi raggiungibile, la declinazione della ricerca di fede aperta ad ognuno.

Gesù ha raccontato parabole, detti sapienziali, che ancor oggi stimolano riflessioni e ricerche: dobbiamo volerle leggere e comprendere nella nostra situazione esistenziale, se diciamo che la sua vita, la testimonianza resa con essa può essere stimolo per valicare situazioni altrimenti impossibili. Non serve a nulla interrogarci sul tempo a nostra disposizione e sulla retribuzione che da questo deriva.


INTERVENTI LIBERI


T. Signore, Tu ci doni il comandamento della vita,
ci indichi il sentiero buono della felicità
e ci accompagni lungo tutti i nostri giorni.

1. Fa’ che ci accorgiamo della Tua presenza,
sovente nascosta, dimessa, silenziosa:
Tu, sangue vivo dei nostri cuori e luce dei nostri occhi.

2. Resta con noi, amore che non tramonti mai,
anche quando i nostri piedi fuggono da Te e cercano altre strade:
Tu ci attendi al di là di ogni smarrimento.

T. Tu, l’Eterno, sai amare i nostri fuggevoli giorni
e ci doni il tempo per riconoscerci tra di noi,
come donne e uomini che camminano davanti a Te.
Tu, Madre paziente,
sorridi al mondo dall’alto delle stelle:
abbiamo tanto bisogno di gustare la Tua compagnia,
per vedere in tutte le cose un dono che viene da Te.

1. Dona ai nostri cuori e alle nostre braccia
l’audacia e la fede della donna sirofenicia.
Il trascorrere dei giorni, luogo della Tua chiamata,
diventi lo spazio della nostra continua conversione.

2. Tu conosci tutto di noi, le luci e le ombre.
Aiutaci a zappare la terra dei nostri cuori,
a far fiorire, o Dio, anche la steppa più arida,
a coltivare i fiori del giardino che ci hai dato.

T. O Dio, Tu non Ti sei ritirato nella dorata reggia del cielo:
vogliamo credere alla Tua promessa
e sperare che Tu Ti faccia presente
là dove donne e uomini, purtroppo,
esperimentano gli “inferni” della disperazione,
della guerra, della miseria, della violenza.


T. Questo nostro spezzare il pane e bere il vino in memoria di Gesù, lasci tracce profonde nella nostra vita e ci dia la gioia di sentire la Tua presenza nella vita del mondo. Gesù era a mensa e Ti pregò, o Padre. Poi prese il pane, lo alzò al cielo, diede lode al Tuo nome santo e disse: “Prendete e mangiate: ecco, questo pane spezzato è la mia vita messa a disposizione. Fate questo per non dimenticarvi di me”. Poi prese la coppa del vino, ne porse da bere a tutti dicendo: “Prendete e bevetene tutti: ormai la vita mi sarà tolta fino al sangue. Non dimenticatevi di me. Io spero che anche Dio non si dimentichi di me”.


P. PREGHIERA DI CONDIVISIONE


COMUNIONE


PREGHIERE SPONTANEE


1. A volte, o Signore,
vorrei chiudere gli occhi e riaprirli
in un mondo di persone diverse,
dove bastasse guardarsi negli occhi per capirsi
e, dopo, camminare felicemente insieme…
Ma Tu, o Signore, mi hai insegnato
che non basta guardarsi negli occhi.
Bisogna parlarsi e, per camminare insieme, bisogna amarsi.
A volte ci riesco,
a volte mi trovo sperduto/a in un labirinto di specchi.
Permettimi, o Signore, nella Tua bontà,
di chiudere ogni tanto gli occhi.

2. Dio di Abramo e di Sara,
che ci fai uscire all’aperto per guardare il cielo e contare le stelle,
Dio di Giacobbe e di Rebecca,
che lotti avvinghiato a noi,
Dio di Giobbe e di Giuditta,
che ci interroghi anche quando noi crediamo di interrogarci su di Te,
Dio di Mosè e di Miriam,
che Ti lasci contestare,
Dio alla ricerca di donne e di uomini cui dare nomi diversi,
Ti ringrazio, perché mentre uscivo per incontrarTi,
Ti ho trovato che venivi verso di me!

(canone tratto da “Preghiere eucaristiche, vol.2°" della comunità cristiana di base di Pinerolo, pp.67-69)


Pinerolo, 6 ottobre 2024