Fares Souaid: “Israele bombarda il nord per minacciare i cristiani che affittano le case agli sciiti”
Dall'intervista a Fares Souaid, capo del partito libanese Nostra Signora della montagna, ex segretario coalizione dei cristiano-sunniti.
Ma Israele ha bombardato anche il centro di Beirut a maggioranza sunnita, ovvero i nemici interni di Hezbollah. Come lo spiega?
In questo caso perché vi si nascondeva una figura di spicco dell’organizzazione terroristica guidata di fatto dai pasdaran iraniani.
Sottolineando che i profughi interni sciiti dispongono di denaro per affittare le case dei cristiani, cosa vuole dirci?
Che Hezbollah ha aumentato gli stipendi ai propri sostenitori perché possano allettare i cristiani proprietari di case, mettersi in salvo nei loro villaggi e assicurarsi la loro complicità. Non bisogna fare l’errore di pensare che il partito armato sciita sia stato decapitato anche economicamente dagli attacchi israeliani. È Teheran che muove anche sotto il profilo economico Hezbollah.
Israele ha voluto così far sapere che i sostenitori di Hezbollah non sono sicuri in nessun luogo del Libano e non lo è neanche chi li accoglie?
Sì, è così.
Israele, a suo avviso, agisce senza il consenso della comunità internazionale?
No. Israele è il frontman del progetto più ampio messo a punto per ridefinire gli equilibri in Medio Oriente. Come avrete notato, gli Stati arabi, soprattutto del Golfo, i cui abitanti sono in maggioranza sunniti, sono rimasti muti. Non hanno preso le difese di Israele, ma neanche lo hanno condannato.
Ci sarà un attacco diretto di Israele contro l’iran?
Penso di sì. Di certo la guerra si intensificherà fino alla proclamazione del prossimo presidente Usa. Se Israele bombarderà i siti petroliferi iraniani, il prezzo del greggio aumenterà e ciò favorirà Trump, alleato del premier israeliano Netanyahu e arcinemico del regime iraniano.
Roberta Zunini - Il Fatto quotidiano, 17 ottobre 2024