sabato 12 ottobre 2024

 Piccola antologia

 

Figlio di Dio non vuol dire Dio

“Per l'Antico Testamento figlio di Dio significa avere ricevuto una missione da Dio e averla portata a termine in un atteggiamento di obbedienza.

Questo significato passa nel Nuovo Testamento, cosicché quando Gesù viene indicato come figlio di Dio, si fa riferimento alla missione che il Padre gli conferisce, all'obbedienza con cui Gesù assolve questa missione e alla reciproca confidenza e fiducia che si stabiliscono tra il Padre e il figlio.

Essere figlio di Dio richiede che si assuma un atteggiamento senza riserve di risposta alla chiamata di un Dio che convoca l’uomo a una impresa di liberazione”.

J. R. Guerrero, “L'altro Gesù”, Borla, Roma 1977.

 

La lettura della Bibbia

“La Torah non è un testo rigido ma un organismo di fuoco, che vive.

La Torah è il Nome di Dio e il Nome di Dio è il Nome dell'Unità di Tutta la Creazione.

Un rabbino non è un amministratore, un direttore generale, un pastore, un educatore, un professore, un uomo dotato di carisma, uno sciamano o un politico. Un rabbino è solo un maestro e insegna soltanto una cosa, la Torah: ciò che Dio vuole che le persone sappiano cioè chi e perché sono.

Un rabbino, potremmo dire, fa entrare la gente nella nube della presenza divina e l’aiuta a non lasciarsi spaventare dal disorientamento che inevitabilmente coglie di fronte all’infinità dei significati”.

Lawrence Kushner, “Con gli occhi della mente" ,ed. Ecig, 2000, pp. 59-60.

“Non ci sono norme cristiane in quanto tali per giudicare l”omosessualità... Vi sono omosessuali per natura. Appellarsi alla Bibbia per condannare l’omosessualità, non è un’operazione corretta”.

E. Schillebeeckx, “Sono un teologo felice”, ed. Dehoniane.

 

La realtà che chiamiamo Dio

 “Cè una realtà che chiamiamo Dio che è la sorgente della vita che viviamo, il potere dell’amore che condividiamo, il Fondamento dell’essere che ci chiama a essere tutto ciò che possiamo essere. Io oggi vivo nella convinzione che non sono separato da questo Dio. Partecipo di qualcosa che è eterno, infinito, e che va oltre tutti i confini. Il mio essere è accresciuto da questa esperienza. L’alterità mi viene incontro.

La trascendenza mi chiama. Dio mi abbraccia... Questo Dio non si identifica con le dottrine, i credo e le tradizioni. La realtà di questo Dio è oltre tutto questo. Questo Dio non può mai essere catturato dalle parole o asservito alle nostre necessità di potere”.

John. S. Spong “Un cristianesimo nuovo per un mondo nuovo”, ed Massari, p.126.

 

Rosanna Virgili, Lidia Maggi, Elizabeth Green, Ivone Gebara... hanno illustrato in modo efficace la violenza contro le donne presente nei testi biblici e nella storia del cristianesimo. Segnalo in modo particolare il libro “Lacrime amare” Claudiana e “Nel segno di Rut” di Luisa Bruno, Carla Galetto e Doranna Lupi.

Cdb Pinerolo, Corso Torino 288.

(continua)