Per il mondo il Sudan non esiste
Boubacar Sanso Barry, Ledjely, Guinea
Di cosa sono colpevoli il Sudan e i sudanesi?
Perché il mondo li ignora? Da quasi due anni il paese soffre per la guerra tra le Forze di sostegno rapido (Rsf) del generale Mohamed Hamdan Dagalo e l’esercito del generale Abdel Fattah al Burhan. Ma questo non sembra interessare al resto del mondo. Certo, i responsabili della tragedia sono i due generali, accomunati dalla sete di potere. Come dimostra il bilancio terribile delle vittime degli ultimi giorni, i due militari prendono di mira soprattutto i civili disarmati. Il 9 dicembre un bombardamento attribuito all'esercito ha causato un centinaio di morti nel Darfur Settentrionale. Il giorno dopo le Rsf hanno ucciso 65 persone a Omdurman, vicino alla capitale Khartoum.
Ma in questa guerra non sì può puntare il dito solo contro i due protagonisti. Chi assiste ai massacri senza fare niente è altrettanto colpevole. La passività davanti alle stragi in corso è inaccettabile. Invece di intervenire per far tacere le armi, qualcuno getta perfino benzina sul fuoco: Ciad ed Emirati Arabi Uniti sostengono le Rsf, l’Arabja Saudita il generale Al Burhan. Peggio ancora, alcuni analisti sostengono che in un certo senso il conflitto russo-ucraino si gioca anche inSudan, perché la Russia sarebbe schierata con Dagalo e l’Ucraina con Al Buhran.
Ci sono dunque potenze esterne al paese che tirano le fila della guerra e questo spiega in parte il silenzio della comunità internazionale.
Il Sudan si ritrova, suo malgrado, al centro di interessi che paralizzano la comunità internazionale e le impediscono di agire. I sudanesi dovrebbero quindi fare pressioni sui due generali, perché dall’esterno non verrà nulla di buono. Anche perché la guerra nel loro paese è una manna per i produttori di armi, che non sono disposti a rinunciare ai loro profitti. as
Internazionale, 13 dicembre 2024