martedì 24 dicembre 2024

 



Per bucare l’indifferenza ed il silenzio generale, bisogna proprio andarle a cercare nella stampa informazioni aggiornate sull'attuale situazione di Haiti: ne trovi semmai solo qualche accenno, se il sanguinario capo delle gang Barbecue sfugge per l'ennesima volta alla cattura della polizia... o se la Repubblica Dominicana in cui cercano rifugio tanti haitiani in cerca di casa e lavoro blinda il confine tra i due Stati e lo spazio aereo (nonostante sia vigente il trattato del 1999 con Haiti) e nel 2024 ha deportato più di 98 mila haitiani, tra cui più di 5 mila tra bambini e ragazzi già presenti nel Paese. Confini chiusi, sì, ma un attivo e incontrastato contraabbando di armi e proiettili, provenienti in maggioranza dagli Usa, arriva in mano alle bande (Osservatorio diritti). Nel disinteresse mediatico, ha fatto però eccezione il servizio su “Haiti ex paradiso turistico, oggi inferno sulla terra” andato in onda quest'estate in prima serata su Rai 3 all'interno del programma NewsRoom ideato e condotto dalla giornalista Monica Maggioni: reportage, analisi dei dati, parole di protagonisti e di esperti. Di recente, poi, su Vatican News l'intervista a William O'Neil, da 30 anni esperto Onu in Haiti per i diritti umani sottolinea: “Tutto è peggiorato rispetto alle crisi precedenti, con la capitale Port-au-Prince letteralmente trasformata in una grande origione a cielo aperto per la popolazione civile, lì dove la dignità umana viene violata e calpestata tra uccisioni, rapimenti, stupri, torture, carenza di ogni minimo bene. All'origine la violenza delle bande criminali (conteggiate in oltre 200) che sono in lotta per il controllo del territorio e nell'ultimo anno hanno intensificato i loro attacchi”. Aggiunge la giornalista Lucia Capuzzi su Avvenire: “Dopo essersi combattule per anni per conquistare brandelli di territorio, a febbraio 2024 si sono federate in ‘Vivere insieme' (‘Viv ansanm' in creolo), sotto la guida di Jimmy Barbecue Chérizier, ponendo il loro quartier generale a 10 minuti dal Palazzo presidenziale. Migliaia le persone massacrate, commissariati e edifici governativi, tribunali, carcere, università e ospedali distrutti, oltre alle case”. Quindi manca l’accesso all'assistenza sanitaria, all'acqua potabile, al cibo, ad un riparo, all’istruzione. Sono più di 700 mila i bambini vulnerabili (dato Unicef). Gli sfollati interni, almeno 600 mila, hanno dovuto riversarsi sulle colline o nei parchi pubblici o occupano scuole: vivono in condizioni disperate costretti a condividere servizi igienici sporchi. Sono più di 111 in città i campi per sfollati ed i peggiori offrono solo una tenda per riparo. Non c'è alternativa: non possono tornare nelle loro case occipate dalle gang: sui bambini e sulle donne abusi sessuali e sfruttamento da parte dei gestori dei campi e delle bande. La Martissant, unico collegamento tra la capitale ed il sud è interrotta dai posti di blocco delle bande: un migliaio di persone tengono in ostaggio 3 milioni di persone che vivono in quella zona del sud dove manca l'elettricità da 3 anni. I gruppi armati stanno reclutando e usando i bambini come informatori, cuochi e schiavi sessuali e spesso tra il 30% ed il 50% li inseriscono nei gruppi armati (dato Unicef). Nelle lettere arrivate a Fraternità Maria Ausiliatrice (conosciute tramite l’associazione italiana Pane condiviso odv) che proseguono coraggiosamente il loro impegno missionario in favore dei bambini/e alla Cité Militaire di Port-au-Prince, ad Hinche, a Cap Haitienne, (mentre hanno dovuto lasciare la casa di Croix des Bouquets il 19 ottobre 2024 per mettere in salvo i bambini, ospitandoli in zone meno pericolase) leggiamo: “Stiamo vivendo con tanta paura e inquietudine. Ogni settimana riceviamo parenti che vengono da noi, per la scuola per i loro figli. Non hanno più niente, no lavoro, no cibo e sanno che almeno qui da noi i bambini hanno un’educazione e un piatto di riso e fagioli a pranzo. Ma le classi sono sempre più affollate ed il prezzo dei generi alimentari aumenta ed è sempre più raro reperirli. E, i bambini che frequentano la Missione di Cité Militaire sono più di mille. A Cap Haitienne, che accoglie numerosi bambini e tante classi, purtroppo non si riesce a garantire un pasto quotidiano a tutti..."

Luigina Morsolin

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ROCCA. 15 DICEMBRE 2024