Il ciclone del colonialismo
ll ciclone Chido, che il 14 dicembre si è abbattuto sulle coste orientali dell'Africa, ha colpito il Mozambico, le Comore e paesi dell'entroterra africano come il Malawi e lo Zimbawe. Ma i danni maggiori ci sono stati a Mayotte, un arcipelago che geograficamente fa parte delle Comore ma politicamente è sotto il dominio coloniale della Francia. Le vittime potrebbero essere centinaia, addirittura migliaia.
Secondo il servizio meteorologico francese Météo-France l'uragano, di categoria 4 e con raffiche di vento da duecento chilometri all'ora, è stato il più violento degli ultimi novant'anni nell'arcipelago. L'eccezionalità del fenomeno ha evidenziato la crudeltà e l'ipocrisia del colonialismo francese.
Mayotte è uno dei cinque dipartimenti d'oltremare della Francia e in teoria riceve da Parigi un trattamento uguale a quello della Francia continentale.
Ma i suoi abitanti, che formalmente sono anche cittadini dell'Unione europea, sono tra i più poveri del mondo e hanno l'aspettativa di vita più bassa di tutta la Francia. Due terzi della popolazione vive al di sotto della soglia di poertà, con tassi di analfabetsmo e disoccupazione molto alti, carenza di alloggi, mancanza di accesso all'elettricità, all'acqua potabile e ai servizi sanitari, e un sistema scolastico inadegguato, in un contrasto vergognoso con il tenore di vita dei francesi europei.
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite continua a riferirsi a Mayotte come parte dell’arcipelago delle Comore, rafforzando la convinzione che il controllo francese sia una violazione del diritto internazionale. Questo dominio coloniale alimenta il razzismo, la discrirmminazione, le disuguaglianze, la corruzione e la violazione di diritti fondamentali.
È innegabile che i danni dell’uragano Chido siano stati così devastanti soprattutto per le condizioni pessime in cui vive la maggior parte della popolazione di Mayotte: baraccopoli, carenze sanitarie e infrastrutture arretrate. Probiemni che nessun europeo vorrebbe mai affrontare.
Per quanto si cerchi di mascherarlo da democrazia, il colonialismo è ancora vivo nel mondo. E oggi le sue conseguenze sono sotto glio cchi ditutti. as
Internazionale 1494, 10 dicembre 1024