lunedì 13 gennaio 2025

Dal basso Dio fa crescere i profeti

 

Quanto sono importanti l'interpretazione e la conoscenza per la lettura di un testo d'altri tempi, ma molto più difficile e importante diventa abitare il tempo presente con la speranza di un futuro più umano, semplicemente disarmato.

Oggi abbiamo un tempo governato dall'incertezza. Quale futuro, tra guerre e pace, potrà avere più spazio? La domanda non ha molto di retorico perché il quadro complessivo dei nostri giorni, pur essendo ricco di molti tentativi e progetti di pace, vive nel terrore delle guerre che oggi occupano in modo crescente lo scenario mondiale.

Eppure anche chi è proprio al termine della vita come me, non solo spera che fiorisca qualche albero di pace, ma non riesce a vedere un futuro che stia nascendo all'insegna della pace e una politica degna di questo nome. Non ci resta che vivere le notti e le nebbie come anticipi di primavera e non perdere la fiducia in Dio che è invisibile ma non assente e di tanto in tanto ci lascia vedere segnali della sua presenza. L'importante è che non stiamo semplicemente a guardare lo scenario, ma nel nostro piccolo quotidiano, pur potendo poco, siamo operatori di pace. Il dibattito, la ricerca della conoscenza della realtà, siano pratiche che cerchiamo di vivere personalmente e divulgare nei luoghi delle nostre attività lavorative, delle nostre relazioni cercando di non diventare né rassegnati né acritici ascoltatori delle notizie che il potere divulga sia nelle televisioni sia nei mille mezzi di comunicazione.

Io credo che i potenti cantano tante canzoni di Vittoria, ma in realtà attraversano anch’essi una fase di incertezza che può diventare la culla di una sostanziosa ripresa della sinistra.

Il tutto certo a piccoli passi dove conta anche la testimonianza costruttiva di ciascuno/a di noi.

Dal bene crescono gli alberi, dal basso Dio fa crescere i profeti.

 

don Franco Barbero, 3 gennaio ‘25