Lettera ai Governi
Basta con l’invio degli F-35 a Israele
Con una lettera cofirmata, 230 organizzazioni della società civile internazionale - che hanno sede in un Paese partner del programma militare Joint Strike Fighter (JSF) per l'acquisto e l'assemblaggio dei cacciabombardieri F35 della Lochieed Martin - hanno chiesto ai propri governi di interrompere la collaborazione militare (in particolare relativamente agli F35) con Israele e «hanno intrapreso anche azioni legali per mettere i propri governi di fronte alle proprie responsabilità sulla complicità nei crimini di Israele a Gaza».
La lettera denuncia un uso massiccio illegale dei velivoli su tutta la striscia e anche in Ccisgiordania; sottolinea i silenzi dei paesi alleati di fronte alle varie e gravi forme di violazione del diritto internazionale perpetrate da Israele anche con questi aerei; alcuni governi partner del Programma F35 (Canada, Danimarca, Italia, Paesi Bassi e Regno Unito) si sono sentiti costretti a limitare le forniture di armi a Israele, consapevoli del loro impiego nel genocidio dei gazawi.
Per parte italiana hanno firmato l'appello Reti Italiana Pace e Disarmo, Amnesty International Italia, ARCI, Associazione Percorsi di pace, ACLI, AssoPacePalestina, Beati i costruttori di pace, Centro Studi Sereno Regis, CIPAX, CNCA, Emmaus Italia, Fondazione Finanza Etica, Istituto di Ricerche Internazionali Archivio Disarmo, Movimento Internazionale della Riconciliazione, Movimento Nonviolento e Un Ponte Per… Per la lista completa delle organizzazioni aderenti: https://t.ly/LTPcG. Di seguito il testo della lettera.
Vi scriviamo come gruppo di Organizzazioni dei Paesi partner del programma globale del cacciabombardiere F-35 - insieme ad altre Organizzazioni che sostengono questa nostra presa di posizione - per chiedere ai nostri Governi di fermare immediatamente tutti i trasferimenti di armi, diretti e indiretti, a Israele compresi quelli relativi agli aerei da combattimento F-35, i loro componenti e le loro parti di ricambio.
Dopo 466 giorni di offensiva militare israeliana a Gaza, accogliamo con favore il cessate il fuoco limitato entrato in vigore il 19 gennaio e chiediamo ai nostri Governi di sostenere ogni sforzo per porre fine in modo permanente alle atrocità in corso. Gli ultimi 15 mesi hanno dimostrato con devastante chiarezza che Israele non si impregna a rispettare il diritto internazionale. La fragilità del cessate il fuoco a Gaza evidenzia il rischio di ulteriori violazioni e dunque la necessità di interrompere le esportazioni di armi verso Israele, compresi gli F-35. Ciò è sottolineato anche dal continuo uso illegale da parte di Israele di aerei da combartrimento militari nella Cisgiordania occupata, in particolare a Jenin.
I Paesi partner del programma F-35 non sono riusciti, individualmente e collettivamente, a impedire che questi aerei venissero utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, in particolare con evidente chiarezza nei Territori Palestinesi occupati, crimini internazionali, nonostante le prove schiaccianti a riguardo. Gli Stati non sono stati disposti a rispettare i loro obblighi legali internazionali e/o hanno sostenuto che la struttura del programma F-35 implica l’impossibilità di applicare controlli nei confronti di qualsiasi utente finale, rendendo così l’intero programma incompatibile con il diritto internazionale.
Il bombardamento e la distruzione senza precedenti di Gaza da parte di Israele hanno portato a incommensurabili sofferenze umane, devastazioni ambientali e catastrofi umanitarie. La Corte internazionale di giustizia (CIG) ha ordinato a Israele misure provvisorie per prevenire il genocidio contro il popolo palestinese a Gaza nel gennaio 2024.
Nel dicembre 2024, um’indagine di Amnesty International ha concluso che Israele ha commesso e sta commettendo un genocidio contro i palestimesi di Gaza e Human Rights Watch ha riferito che «le autorità israeliane sono responsabili del crimine contro l'umanità di sterminio e di atti di genocidio».
Un cessare il fuoco temporaneo non significa la fine delle violazioni del Diritto internazionale da parte di Israele né annulla il rischio consolidato che i trasferimenti di armi a Israele possano essere utilizzati per commettere o facilitare tali violazioni. Ciò include, ma non si limita a, l'occupazione e l’annessione in corso di Israele dei territori Palestinesi, che la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha già concluso essere illegale.
Israele ha ucciso più di 46.707 persone a Gaza e si stima che i resti di altre 10.000 persone siano ancora sotto le macerie.