Finalmente alcuni giornalisti si svegliano dal sonno del ritualismo e dei giudizi preconfezionati. Ma la televisione con le sue acrobazie giornalistiche ha più volte, come tanti altri giornalisti, negato e nascosto la reale, sostanziale e teologica continuità di questo nuovo Papa con il Papa Joseph Ratzinger. Sul piano storico ed esegetico è un papa che ci fa tornare indietro al concilio di Nicea I e Nicea II, come custode dei dogmi che hanno cancellato la verità della persona profetica di Gesù per farne un Dio.
È un papa, come è evidente dai suoi sproloqui, completamente a digiuno dell'esegesi scientifica, con una vergognosa ignoranza rispetto alla mariologia, alla cristologia, con una confusione che eclissa Dio e divinizza Gesù proprio prigioniero del catechismo ed estraneo alle ricerche che fanno di Gesù il profeta e testimone di Dio, ma riaffermando la sua umanità in nulla “consustanziale” alla divinità e alla Trinità. Gesù è semplicemente un profeta ebraico e le costruzioni dogmatiche ne hanno fatto un Dio. Tale e totale ignoranza di esegesi e di fedeltà al dato storico fanno del papa un recitatore dei dogmi, estraneo al Gesù umano ed ebreo che Dio investì da profeta del regno di Dio.
Confondere Dio con Gesù è tradire la realtà storica e dare l'avvio alle molte superstizioni mariane che vergognosamente dilagano nelle sue parole ormai quotidiane.
Certo, non è il punto di riferimento per un cristiano adulto.
È uno spettacolo e le di lui parole finalmente vengono prese come parti già scritte che nulla, assolutamente, hanno per teologi e cristiani/e adulti. Nessuna sua parola ci avvicina al mistero d'amore di Dio. Lui è per i dogmi, le madonne, le apparizioni, le parole del catechismo.
Per me la fede è fede solo in Dio. Il papa e tutti i suoi discorsi sono retorica ecclesiastica.
don Franco Barbero, 16 maggio 2025