sabato 10 maggio 2025

QOL

Una voce dice “Grida” e io rispondo “Che dovrò gridare” (Isaia 40, 6)

Per amore solo per amore

Maria e Aronne parlarono contro Mosé a causa della donna etiope che aveva sposata; infatti aveva sposato una Etiope. Dissero: “Il Signore ha forse parlato soltanto per mezzo di Mosé? Non ha parlato anche per mezzo nostro?”. Il Signore udì. Ora Mosé era molto più mansueto di ogni uomo che è sulla terra.

Il Signore disse subito a Mosé, ad Aronne e Maria “Uscite tutti e tre e andate alla tenda di convegno”. Uscirono tutti e tre. Il Signore allora scese in una colonna di nube, si fermò all’ingresso della tenda e chiamò Aronne e Maria. I due si fecero avanti. Il Signore disse:

“Ascoltate le mie parole!

Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui. Non così per il mio servo Mosé: egli è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa. Bocca a bocca parlo con lui, in visione e no con enigmi ed egli guarda l’immagine del Signore. Perché non avete temuto di parlare contro il mio servo Mosé?” L’ira del Signore si accese contro di loro ed Egli se ne andò; la nuvola si ritirò di sopra alla tenda ed ecco Maria lebbrosa, bianca come neve; Aronne guardò Maria ed ecco era lebbrosa.” (Numeri 12,1-9)

Mosé, che ha trasmesso al popolo d’Israele la Legge, con il matrimonio con la donna etiope viola la Legge che impedisce il matrimonio con le donne straniere ai figli d'Israele. Aronne e Maria giustiamente glielo fanno notare. E chi si leva in difesa di Mosé contro Aronne e Maria: il Signore, che non solo ribadisce che Mosé continua ad essere il suo uomo di fiducia, che parla con lui bocca a bocca, che è un profeta, che non devono parlare male di Mosé…e punisce.

Maria con la lebbra. A noi piace che Mosé per amore della sua sposa viola la Legge…e il Signore gradisce la violazione.

E Gesù come si comporta nei confronti della Legge? “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge e i Profeti; non sono venuto per abolire ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure uno iota o un segno della legge, senza che tutto sia compiuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi precetti, anche minimi, e insegnerà agli uomini a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà agli uomini, sarà considerato grande nel regno dei cieli. (Matteo 5,17-19)

Ma anche Gesù viola la Legge e difende i suoi discepoli che violano la Legge.

‘In giorno di sabato Gesù passava per i campi di grano, e i discepoli camminando, cominciarono a strappare le spighe. I farisei gli dissero: "Vedi, perché essi fanno di sabato quel che non è permesso?”. Ma egli disse loro: “Non avete mai letto che cosa fece Davide quando si trovò nel bisogno ed ebbe fame, lui e i suoi compagni? Come entrò nella casa di Dio, sotto il sommo sacerdote Abiatar, e mangiò i pani dell’offerta, che soltanto ai sacerdoti è lecito mangiare, e ne diede anche ai suoi compagni? E diceva loro: “Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato”.

(Marco 2, 21-28).

E ancora: ‘Il sabato era entrato in casa di uno dei capi dei farisei per pranzare e la gente stava ad osservarlo. Davanti a lui stava un idropico. Rivolgendosi ai dottori della legge e ai farisei, Gesù disse:” E’ lecito o no curare di sabato?”. Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò. Poi disse: "Chi di voi, se un asino o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà subito fuori in giorno di sabato?”. E non potevano rispondere nulla a queste parole." (Luca 14, 1-6)

Gesù ci dice che per amore dell’uomo e del Creato si può e sì deve violare la Legge; per amore si può vivere nella libertà e non c’è Legge, o Diritto Canonico, che può impedirlo e condannarlo.

Un detto chassidico racconta bene come questo avviene:

“Un giorno di Hanukkà Rabbi Nakum, figlio del Rabbi di Rizin, arrivò inaspettato alla Scuola e trovò gli scolari che giocavano a  dama, come erano soliti in quei giorni. Quando videro entrare lo zaddik si confusero e smisero di giocare. Ma egli li salutò amichevolmente e chiese: “Conoscete le regole del gioco della dama?”. E poiché quelli per vergogna non aprivano la bocca, si rispose da sé:" Vi dirò le regole del gioco della dama.

La prima è: non si possono fare due passi alla volta. La seconda: si può soltanto andare avanti e non si può tornare indietro. E la terza: quando si è in cima sì può andare dove si vuole”. (Martin Buber, I racconti dei Chassidim, Garzanti, 1988, pag. 393)