Questo
è il canone per la celebrazione di domani, realizzato da Ines Rosso. La celebrazione inizierà alle ore 10:00.
Ci si potrà collegare già a partire dalle 9:45.
Il link per collegarsi è:
meet.google.com/ehv-oyaj-iue
Alla fine della celebrazione si terrà l'assemblea della Comunità.
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CI SPINGI NEL MONDO
P. Saluto all’assemblea
G. Sii benedetto, Dio di Gesù e Dio nostro.
T. Ci raduniamo come fratelli e sorelle,
portando davanti a Te la nostra vita quotidiana,
con le sue luci e le sue ombre, le sue gioie e i suoi affanni.
G. Ti lodino i nostri cuori e le nostre labbra,
o Dio di tutto il mondo.
T. Ci raduniamo per ascoltare la Tua Parola,
unendo le nostre voci al grido dei popoli oppressi,
con l’angoscia di un mondo di guerre e di ingiustizie.
LETTURE BIBLICHE
Genesi 11, 1-9
1Un tempo tutta l'umanità parlava la stessa lingua e usava le stesse parole. 2Emigrati dall'oriente gli uomini trovarono una pianura nella regione di Sennaar e vi si stabilirono. 3Si dissero l'un l'altro: 'Forza! Prepariamoci mattoni e cuociamoli al fuoco!'. Pensarono di adoperare mattoni al posto delle pietre e bitume invece della calce. 4Poi dissero: 'Forza! Costruiamoci una città! Faremo una torre alta fino al cielo! Così diventeremo famosi e non saremo dispersi in ogni parte del mondo!'.
5Il Signore scese per osservare la città e la torre che gli uomini stavano costruendo. 6Disse: 'Ecco, tutti quanti formano un sol popolo e parlano la stessa lingua. E questo non è che il principio delle loro imprese! D'ora in poi saranno in grado di fare tutto quel che vogliono! 7Andiamo a confondere la loro lingua: così non potranno più capirsi tra loro'.
8E il Signore li disperse di là in tutto il mondo; perciò furono costretti a interrompere la costruzione della città. 9La città fu chiamata Babele (Confusione) perché fu lì che il Signore confuse la lingua degli uomini e li disperse in tutto il mondo.
PREDICAZIONE
Il libro della Genesi è scritto con un linguaggio mitologico che trasmette un messaggio profondo che attraversa i millenni. Questo linguaggio è tipico della cultura del tempo. Il brano sulla torre di Babele è inserito nella prima parte del libro della Genesi (cap. 1 al cap.11). Il messaggio di questi primi 11 capitoli è universale, non un messaggio diretto agli Ebrei ma a tutti.
La torre di Babele ricorda la potenza di Babilonia, il potere. Una torre alta fino al cielo come simbolo di potenza. Gli uomini vogliono costruire questa torre con l’intento di unificare tutto, di parlare una sola lingua per rendere ancora più grande il loro l’impero. Una sfida alla grandezza Dio. Ma se l’immagine di una torre alta fino al cielo è immagine di grandezza e di potere che racchiude un intero popolo, il progetto di Dio è , al contrario, plurale. Dio ha voluto non una sola nazione ma molte nazioni, molti popoli e molte lingue.
Nel testo leggiamo che di fronte alla torre Dio “scende” e disperde quegli uomini su tutta la terra perché vuole il plurale. Il messaggio di questo brano è che a Dio non interessa che si parli una sola lingua ma più lingue. L’idea di chiusura in difesa di un solo popolo e di una sola lingua, di unificare tutto non va bene, non è la soluzione. Al contrario, la sfida è aprirsi, uscire da se stessi per incontrare “l’altro”.
Oggi nel mondo si vorrebbe escludere tutto ciò che rappresenta l’altro, il plurale, tutto ciò che disturba il potere (il povero, il diverso, il migrante, lo straniero ecc.) Ma questo è impossibile. Non è nella natura delle cose. Perché ci sia un equilibrio in tutte le cose è indispensabile che ci sia la diversità. La diversità è ricchezza in ogni campo.
Come è impossibile l’esistenza di un solo popolo e una sola lingua è impossibile anche l’idea di una sola religione: a Dio non interessa che ci sia una sola religione ma che ci sia dialogo tra le religioni, non interessa che gli uomini siano cristiani ma umani. Le religioni varie sono solo dei modi vari di vedere Dio.
LIBERI INTERVENTI
1. O Dio, Fonte della vita,
Tu sei molto più bello di ogni religione,
Tu sei padre, madre, amico, compagno di viaggio.
Tu non dividi il mondo in buoni e cattivi.
2. Sei un Dio che chiama, che ci invita
a continuare i giorni e l’opera della creazione.
Anche se spesso per noi è difficile vederTi,
crediamo che sei il Dio che non abbandona.
1. Ti preghiamo per tutte le religioni del mondo
e Ti ricordiamo tutte le chiese cristiane:
liberate da tanti idoli, possano diventare
luoghi di libertà e cantieri di liberazione.
2. Signore, abbiamo bisogno della Tua mano amica e forte
che ci guidi sui sentieri dell’amore solidale,
che ci liberi dal fascino delle cose vuote
e ci faccia gustare la gioia di una vita sobria.
1. O Dio, che hai sradicato Abramo
dalla terra che imprigionava il suo cuore,
aiutaci a rompere lacci, catene e indugi
che ci impediscono la sequela di Gesù.
2. O Dio, che hai aperto gli occhi ad Agar
e hai fatto vedere ad Abramo una terra spaziosa,
aiutaci a pensare e guardare in grande,
perché il mondo è il luogo della Tua salvezza.
MEMORIA DELLA CENA
T. Quando ormai la congiura dei capi politici e religiosi lo stringeva da ogni parte, ancora una volta Gesù si mise a tavola con i suoi amici e le sue amiche. Volle mangiare con loro, come tante volte aveva fatto dal giorno in cui li aveva incontrati. Consapevole della gravità del momento, volle condensare in un segno un messaggio che toccasse il cuore dei discepoli. Prese tra le sue mani il pane della mensa, alzò gli occhi al cielo per riconoscere in Dio l’origine di ogni dono: “Questo pane spezzato, disse, vi ricordi la mia vita che fra poco i potenti spezzeranno. Quando vi radunerete per spezzare e mangiare il pane tra di voi, ricordatevi di me, di ciò che ho fatto, di ciò che vi ho insegnato”.
Poi, dopo aver ancora una volta benedetto il nome santo di Dio, prese la coppa del vino e ne porse da bere a tutti dicendo: “Questo calice è il segno di un’amicizia con Dio che non finirà mai. Se i potenti hanno voluto il mio sangue, Dio non mi abbandonerà. Se seguirete questa strada di fiducia e di condivisione, sarete un solo corpo, un solo sangue, un cuore solo con me. Abbiate fiducia in Dio. Egli non delude”.
PREGHIERA di COMUNIONE
COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
T. “Felici, o Dio, quelli che hanno in Te
la loro forza: hanno le Tue vie nel loro cuore.
Se anche passano in una valle deserta,
la rendono un giardino” (Salmo 84).
Canone tratto da “Preghiere eucaristiche” vol. 2 della Comunità cristiana di base di Pinerolo
Ines Rosso, 25 Maggio 2025