lunedì 30 giugno 2025

 

I genocidi sui valdesi

 

di Piercarlo Pazè

 

Mentre giuristi e giornalisti disputano se gli stermini ordinati dal governo di Benjamin Netanyahu nella striscia di Gaza e nei territori occupati della Palestina integrino un genocidio, o "semplicemente" (si fa per dire) siano crimini di guerra o addirittura svolgimenti del diritto di un popolo eletto a riavere la terra di Sion promessagli da Dio, è opportuno ricordare che le intenzioni genocidarie di sopprimere o espellere un gruppo etnico, razziale o religioso indicato come nemico hanno una storia lunga che va più addietro rispetto all'attuale tragedia palestinese e agli olocausti nazifascisti di ebrei e zingari del secolo scorso.

Per secoli anche i valdesi delle nostre valli ne sono stati destinatari passivi. Nel 1487 un papa indiceva una crociata invitando a impegnare ogni sforzo e qualsiasi mezzo per un loro sterminio e disfacimento definiti tanto santi quanto indispensabili, anche se poi l'impresa affidata a un commissario apostolico esitò in un sostanziale insuccesso. Nettamente genocidario nel 1686 era il programma politico del duca Vittorio Amedeo II di cacciare i valdesi dalle valli piemontesi e sostituirli con contadini cattolici fatti arrivare dalla Savoia, che poi fallì con il ristabilimento nel 1690 dei sopravvissuti nelle loro terre a seguito del ritorno guidato dal pastore Enrico Arnaud.

Nella nozione giuridica di un genocidio, questa volta perfettamente riuscito, rientra l'espulsione dalla val Chisone a partire dal 1708 di tutti i valdesi disposta dallo stesso Vittorio Amedeo II e proseguita da suo figlio Carlo Emanuele III. Essa non fu attuata con guerre ma con la combinazione di strumenti estremamente "moderni" ed efficaci: arresti, detenzioni e processi penali arbitrari, violenze morali e pressioni economiche, divieto di ogni forma di culto pubblico e privato, proibizione delle scuole confessionali. Nel 1730 gli ultimi valdesi del Pragelatese dovevano così lasciare per sempre la loro terra.

 

da “L'Eco delle Valli Valdesi” del giugno 2025