Unione Buddhista Italiana sulla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza
L’Unione Buddhista Italiana guarda
con profonda preoccupazione e commozione alla tragedia umanitaria in corso
nella Striscia di Gaza.
Di fronte alla sofferenza crescente di migliaia di civili, e in particolare
dei più vulnerabili — bambini, donne, anziani — sentiamo il dovere morale e
spirituale di unirci all’appello globale per un immediato cessate il fuoco e
per la tutela della vita umana, al di là di ogni appartenenza o schieramento.
Ogni vita è sacra. Ogni essere senziente ha diritto alla pace, alla
sicurezza, alla dignità. Ogni violenza, ovunque accada e chiunque la subisca,
genera ulteriore sofferenza e allontana dalla possibilità di una pace duratura.
Come ci ricorda il Buddha: “L’odio non cessa con l’odio, ma solo con l’amore;
questa è la legge eterna.” (Dhammapada, v. 5).
Nel momento in cui la paura genera chiusura, e la rabbia prende il posto
del dialogo, è più che mai urgente coltivare una compassione attiva e
coraggiosa. Una compassione che non giustifica, ma comprende. Che non alimenta
il silenzio, ma ispira responsabilità.
Facciamo nostro l’insegnamento buddhista secondo cui “la vera vittoria è
quella sulla violenza dentro e fuori di noi”, e chiediamo con forza: la fine
immediata delle ostilità e il ripristino di corridoi umanitari sicuri;
la protezione della popolazione civile e delle strutture essenziali alla vita; il
rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi, nella consapevolezza
che nessuna pace autentica può fondarsi sulla prigionia e sul terrore; un
rinnovato impegno internazionale per una pace giusta e duratura, fondata sulla
dignità e i diritti di tutti i popoli.
Possa la saggezza prevalere sull’ignoranza. Possa la compassione vincere
sulla vendetta. Possa la pace sorgere anche nel mezzo della devastazione.
Filippo Scianna – Presidente Unione Buddhista
Italiana
(da “Pressenza” del 30/5/25)