martedì 29 luglio 2025

Il dono della parola 

 

E' ora di parlarne: parole, scritte, parole pronunciate, parole dialoganti, parole cantate, parole insultanti, parole poetiche, parole quotidiane e quelle urlate in televisione, parole per nascondere la verità.

Che meraviglia è mai il dono della parola. Possiamo esprimere i nostri pensieri e ascoltare quelli degli altri, le gioie come i dolori.

Dai primi anni di scuola impariamo a parlare. Purtroppo le parole spesso diventano parolacce, offensive, invettive, fatte per nascondere la verità con la televisione.

Ma la parola resta un meraviglioso dono di Dio sulla bocca dei suoi figli e figlie.

Quando è usata e pronunciata con rispetto diventa un meraviglioso strumento di dialogo e poi, in questo momento penso a lei, ai 43 anni trascorsi con Fiorentina e non riesco a dimenticare le parole sue. A volte capitava anche a noi qualche parola poco benevola, ma la nostra vita è piena di parole belle, augurali, di sostegno, di elogio, quando avviene il commiato da questa vita, quante parole dirette a Dio dalle nostre labbra e dai nostri cuori. Ma potrei continuare l'elenco con parole di amore, di odio, di disprezzo, di sottovalutazione. Nessuno di noi è perfetto nelle parole, in nulla. Ricordo anche tante belle parole che dico a Dio nella preghiera, con la più calda emozione ed immagine che mi sono fatto del Dio dell'amore.

Tra queste anche tante parole che avrei dovuto dire, ma non ho avuto il coraggio e le tante parole coraggiose e profetiche che ho detto protendono verso la disobbedienza alla gerarchia.

Ma le parole che detesto sono quelle dei grandi della Terra: sono parole al vento con l'intenzione di fare bella figura… Il mondo politico ed ecclesiastico ne è pieno. E' l'ipocrisia dei governanti nella società e nella Chiesa. Cerco di trovare in questo Papa qualche parola buona, ma mi sconforta il fatto che nel caso di questo Papa sono solo belle parole, ma lui è chiaramente lontano dalle parole profetiche che solo cita nelle prese di posizione, nel fare. Lui dice “pace, pace” ma nella sua opera non ha il coraggio di staccarsi totalmente dei potenti e poi ha sempre le tracce del suo americanismo.

La Tua parola, o Dio, ci aiuti a ritrovare il senso delle nostre parole, voltando le spalle e chiudendo le orecchie alle parole dei potenti che dicono “pace, pace” e non fanno altro che preparare le guerre.

Le tue parole che leggiamo in mille passi della Bibbia, ci aiuteranno, continuiamo a sperare in te, Dio della pace, per diventare sordi alle parole illusorie dei potenti, per ascoltare tutta la Bibbia e le parole di Gesù nello stile e nel contenuto. 

 

don Franco Barbero