SAPIENZA DI QOÉLET
Ad un giovane
Viene qui riportato, oltre alla conclusione di un autore successivo, un brano del libro di Qoélet che invita a godere la vita, a riceverla come un dono di Dio e a viverla davanti a lui con responsabilità.
Il libro probabilmente fu composto nel IV o III secolo avanti Cristo: è un ammaestramento di sapienza per affrontare il grande “mistero” della vita, con tutte le sue contraddizioni, assurdità e “vanità”.
«Dolce è la luce.
Ci rallegriamo alla vista del sole.
Anche se vivrai a lungo,
godi tutti i giorni della tua vita,
ma ricordati che saranno molti i giorni oscuri.
Non sai come sarà il tuo avvenire.
Perciò, godi la vita, ragazzo!
Sii felice, finché sei ancora giovane.
Fa’ tutto quello che ti piace
e segui i desideri del tuo cuore.
Ma non dimenticare che Dio
ti chiederà conto di tutto.
Scaccia le preoccupazioni dal tuo animo
e tieni lontani da te i dolori,
perché la giovinezza passa presto.
Ricordati del tuo Creatore
finché sei giovane,
prima che arrivi l'età degli acciacchi.
Verranno gli anni in cui dirai:
“Non ho più voglia di vivere”.
Allora il sole, la luna e le stelle
per te non saranno più luminosi
e il cielo sarà sempre nuvoloso.
Allora le tue braccia, che ti hanno protetto,
tremeranno;
le tue gambe, che ti hanno sostenuto,
diventeranno deboli.
I tuoi denti saranno troppo pochi
per masticare il cibo;
i tuoi occhi non vedranno più chiaramente.
Le tue orecchie diventeranno sorde
al rumore della strada.
Non sentirai quasi più il rumore
della macina del mulino
e il canto degli uccelli.
La tua voce sarà debole e tremante.
Avrai paura di camminare in salita,
ad ogni passo sarai in pericolo di cadere.
I tuoi capelli diventeranno bianchi
come i fiori di mandorlo;
ti sarà difficile ogni movimento.
Scomparirà dal tuo cuore ogni desiderio.
Poi te ne andrai alla dimora eterna
mentre per le strade
piangeranno e faranno lutto.
Godi la vita. Essa finirà
come si rompe un filo d'argento
o come va in pezzi una lampada d’oro,
come s’infrange una brocca per l’acqua
e si schianta la carrucola del pozzo.
Il tuo corpo ritornerà alla polvere della terra
dalla quale fu tratto;
il tuo spirito vitale
ritornerà a Dio che te l’ha dato.
“Tutto è come un soffio di vento:
vanità, vanità, tutto è vanità”, dice Qoélet.
Le parole dei sapienti
sono come colpi di frusta.
In fin dei conti
una cosa sola è importante:
“Credi in Dio e osserva i suoi comandamenti
Questo solo vale per ogni uomo...» (Qoélet 11, 7-12, 13).
Tre osservazioni:
a) L’autore suggerisce un grande amore alla vita, ma un amore consapevole del limite.
b) «Ricordati del tuo Creatore finché sei giovane...»: è bello ma difficile riconoscere l'Autore della vita e ricordarsi di lui proprio negli anni in cui la vita pulsa con maggior rigoglio. Non riserviamo a Dio solo gli anni della debolezza e del tramonto.
c) «Credi in Dio e compi la sua volontà: questo solo vale per ogni uomo». È il centro da non dimenticare.