lunedì 11 agosto 2025

SAPIENZA DI QOÉLET

Ad un giovane

Viene qui riportato, oltre alla conclusione di un autore successivo, un brano del libro di Qoélet che invita a godere la vita, a riceverla come un dono di Dio e a viverla davanti a lui con responsabilità.

Il libro probabilmente fu composto nel IV o III secolo avanti Cristo: è un ammaestramento di sapienza per affrontare il grande “mistero” della vita, con tutte le sue contraddizioni, assurdità e “vanità”.

«Dolce è la luce.

Ci rallegriamo alla vista del sole.

Anche se vivrai a lungo,

godi tutti i giorni della tua vita,

ma ricordati che saranno molti i giorni oscuri.

Non sai come sarà il tuo avvenire.

Perciò, godi la vita, ragazzo!

Sii felice, finché sei ancora giovane.

Fa’ tutto quello che ti piace

e segui i desideri del tuo cuore.

Ma non dimenticare che Dio

ti chiederà conto di tutto.

Scaccia le preoccupazioni dal tuo animo

e tieni lontani da te i dolori,

perché la giovinezza passa presto.

Ricordati del tuo Creatore

finché sei giovane,

prima che arrivi l'età degli acciacchi.

Verranno gli anni in cui dirai:

“Non ho più voglia di vivere”.

Allora il sole, la luna e le stelle

per te non saranno più luminosi

e il cielo sarà sempre nuvoloso.

Allora le tue braccia, che ti hanno protetto,

tremeranno;

le tue gambe, che ti hanno sostenuto,

diventeranno deboli.

I tuoi denti saranno troppo pochi

per masticare il cibo;

i tuoi occhi non vedranno più chiaramente.

Le tue orecchie diventeranno sorde

al rumore della strada.

Non sentirai quasi più il rumore

della macina del mulino

e il canto degli uccelli.

La tua voce sarà debole e tremante.

Avrai paura di camminare in salita,

ad ogni passo sarai in pericolo di cadere.

I tuoi capelli diventeranno bianchi

come i fiori di mandorlo;

ti sarà difficile ogni movimento.

Scomparirà dal tuo cuore ogni desiderio.

Poi te ne andrai alla dimora eterna

mentre per le strade

piangeranno e faranno lutto.

Godi la vita. Essa finirà

come si rompe un filo d'argento

o come va in pezzi una lampada d’oro,

come s’infrange una brocca per l’acqua

e si schianta la carrucola del pozzo.

Il tuo corpo ritornerà alla polvere della terra

dalla quale fu tratto;

il tuo spirito vitale

ritornerà a Dio che te l’ha dato.

“Tutto è come un soffio di vento:

vanità, vanità, tutto è vanità”, dice Qoélet.

Le parole dei sapienti

sono come colpi di frusta.

In fin dei conti

una cosa sola è importante:

“Credi in Dio e osserva i suoi comandamenti

Questo solo vale per ogni uomo...» (Qoélet 11, 7-12, 13).

Tre osservazioni:

a) L’autore suggerisce un grande amore alla vita, ma un amore consapevole del limite.

b) «Ricordati del tuo Creatore finché sei giovane...»: è bello ma difficile riconoscere l'Autore della vita e ricordarsi di lui proprio negli anni in cui la vita pulsa con maggior rigoglio. Non riserviamo a Dio solo gli anni della debolezza e del tramonto.

c) «Credi in Dio e compi la sua volontà: questo solo vale per ogni uomo». È il centro da non dimenticare.