giovedì 14 agosto 2025

            

Distruggiamo tutto!

 

Salmo 74

 

O Dio, perché ci hai respinti per sempre?

Dirigi i tuoi passi verso le rovine eterne;

il nemico ha tutto devastato nel tuo santuario...

Hanno detto in cuor loro: «Distruggiamo tutto!»

Hanno arso tutti i luoghi delle assemblee divine nel paese.

Noi non vediamo più nessun segno;

non c'è più profeta,

né chi tra noi sappia fino a quando...

Fino a quando, o Dio, ci oltraggerà l’avversario?...

Non dimenticare il grido dei tuoi memici,

lo strepito incessante di quelli che si innalzano

contro di te.

 

Lidia: “distruggiamo tutto”. Questo terribile imperativo continua a risuonare anche oggi. Nel cuore dei violenti, certo, perché in pubblico, a voce, dicono di agire per legittima difesa. Già nei tempi antichi funzionava la macchina della propaganda, a copertura delle atrocità commesse: “Fanno il deserto e lo chiamano pace” (Tacito). Oggi, poi, quella macchina si avvale di notizie false, di immagini costruite al computer: Nonostante l'abbondanza di strumenti messi in atto per la copertura, a volte questo imperativo si mostra in tutta la sua spudoratezza e mette in moto stragi di civili, senza alcuna pietà neanche per i bambini.

       Angelo: “distruggiamo tutto”, perché niente e nessuno merita di vivere. Sono nemici: niente che appartenga a loro dev'essere considerato sacro. Né il loro Tempio, né i loro ospedali, tanto meno la loro gente. Neanche i bambini: sono i futuri terroristi. Loro non appartengono al genere umano: sono bestie nocive da eliminare. E non concediamo nessuna tregua: se l’obiettivo è la distruzione, la guerra sarà infinita. Hanno la presunzione di domandarsi: fino a quando? Fino a che lo vogliamo, fino allo sterminio totale.

Lidia: “distruggiamo tutto”, fino a sradicare la loro stessa fede. Credevano di avere un dio che li proteggesse dal pericolo? Ebbene, mostriamo loro che anche lui è stato distrutto. Che questo dio si è totalmente dimenticato del suo popolo. Che tutte le loro storie mitiche, in cui il loro dio interveniva per farli vincere, saranno sepolte con loro. E l’ultimo a morire farà la terribile scoperta che quei racconti non erano che inganno.

Angelo: “distruggiamo tutto”, perché, alla fine, sarà evidente che l’unico arbitro della storia è la forza. È la sua voce a ruggire e ad ammutolire le voci dei profeti. È la sua mano ad agire; la destra divina non può fare niente. Di lei, della forza, resterà memoria; di dio solo il disprezzo.

Lidia: “distruggiamo tutto”. O Dio, non dimenticare questo grido dei tuoi nemici. Non lasciare che la terra sia un covo di violenti. Non metterti anche Tu dalla parte dei distruttori. Tu sei un Dio che edifichi, non che distrugge. Sei il costruttore, il creatore. La tua presenza ci ha portato salvezza. Ma ora non riusciamo più a riconoscerti. Dove sei? Dove trovarti in questa storia in balia dei distruttori? Sei con le vittime o marci alla testa del distruttore, di quel distruttore che, vittima a suo tempo, è entrato nel delirio di una vendetta infinita?

Angelo: “distruggiamo tutto”, è il ritornello mortifero che rimbomba nei nostri orecchi. Ma nel cuore non dimentichiamo che Tu, in principio, hai dato vita a tutto; ci hai liberato dal violento ed hai stabilito con noi un patto. Non lasciare che questa voce del cuore sia sopraffatta dall'urlo violento. Ricordati di noi, della vita buona che ci hai promesso. Ricordaci di te, Dio della pace. Signore, fino a quando?

 

Lidia Maggi e Angelo Reginato

(da "Rocca", 1 giugno 2025)