Cisgiordania
attacchi dei coloni ebraici contro i cristiani
Padre Daoud Khoury, greco ortodosso, padre Jack-Nobel Abed, greco-cattolico melkita, e padre Bashar Fawadleh, latino, sacerdoti delle comunità cristiane di Taybeh, in un comunicato congiunto hanno condannato l’attacco, avvenuto il 7 luglio scorso, ad opera di alcuni coloni israeliani che hanno appiccato intenzionalmente un incendio nei pressi del cimitero del villaggio e della storica chiesa di San Giorgio (Al-Khadr) del V secolo, uno dei più antichi siti religiosi della Palestina. Nel comunicato si legge che “i coloni continuano a far pascolare le loro mandrie sui terreni agricoli di Taybeh, compresi i campi di proprietà delle famiglie del villaggio e vicino alle abitazioni, senza alcuna restrizione o intervento da parte delle autorità”. Taybeh, conosciuta nel Vangelo come “Efraim”, il luogo in cui Gesù si ritirò prima della Passione, è “l'ultima città interamente cristiana della Cisgiordania”. I sacerdoti hanno lanciato un appello agli “attori locali e internazionali, in particolare consoli, ambasciatori e rappresentanti ecclesiastici in tutto il mondo, ad aprire immediatamente un'indagine trasparente sugli incendi dolosi e sui continui e ripetuti attacchi a proprietà, terreni agricoli e luoghi di culto; a esercitare pressioni diplomatiche sulle autorità occupanti affinché pongano immediatamente fine alle azioni dei coloni e impediscano loro di entrare o pascolare le loro mandrie sui terreni di Taybeh; inviare delegazioni internazionali ed ecclesiastiche per effettuare visite sul campo, documentare i danni e testimoniare il deterioramento della situazione; sostenere gli abitanti di Taybeh con iniziative economiche e agricole, al fine di rafforzare la loro resilienza attraverso un'efficace assistenza legale”.
Rocca 15 agosto-1 settembre