Ecco il canone per la celebrazione di domani, domenica 7 settembre, preparato da Francesco Giusti.
La celebrazione inizierà alle ore 10:00.
Ci si potrà collegare già a partire dalle 9:45.
Il link per collegarsi è:
meet.google.com/ehv-oyaj-iue
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IL LENTO CAMMINO DELLA LIBERAZIONE
Comunità di base di Pinerolo via città di Gap, Pinerolo
P. Saluto all’assemblea
G. Sorelle, fratelli, anche questa domenica siamo insieme, sotto lo sguardo amoroso del Dio dei nostri padri e delle nostre madri.
E’ un dono gioioso, questo ritrovarsi per pregare, riflettere, cantare.
In mezzo a noi ci sei Tu, Fonte della vita e Sorgente d’amore.
Tu che puoi liberare un popolo dalla schiavitù.
Tu che sai convertire i cuori più aridi.
Tu che non Ti stanchi di seminare, seminare, seminare.
T. Aiutaci, oggi e sempre, ad essere terreni fecondi in cui il Tuo seme possa germogliare,
nonostante i limiti e le piccolezze
con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.
Resta con noi, affinché impariamo a restare con Te nel nostro cammino personale e comunitario.
LETTURE BIBLICHE: Lettera ai Romani 12,9-16
9 La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene;
10 amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
11 Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
12 Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera,
13 solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
14 Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
15 Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
16 Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un'idea troppo alta di voi stessi.
PREDICAZIONE di Francesco Giusti
Nel brano letto sono riportate una serie di stimolanti affermazioni che però non cercherò qui di commentare in modo sistematico.
Preferisco concentrare l’attenzione su due sollecitazioni che mi hanno particolarmente coinvolto: nel v.10 si invita a “gareggiare” nello stimarsi a vicenda e nel v.14 a benedire e a non maledire le persone.
E’ fondamentale ancorare la nostra fede sulla certezza che il rapporto di amore tra noi e Dio non è finito con la creazione e che il suo sorriso rassicurante e caldo continua ad accompagnarci nelle vicende alterne della nostra vita.
E’ però altrettanto essenziale che anche noi cerchiamo, con i nostri limiti, di essere veicolo del sorriso di Dio: facciamo sempre poco per dire alle persone che valgono.
Il sentirsi amati è la cosa che ci rende più capaci di amare: l’amore, il sorriso e la gioia sono altamente contagiosi e sono cose di cui tutti/e abbiamo un forte bisogno.
Quando qualcuno/a ci dice con sincerità che ci stima, che siamo importanti per lui/lei ci fa sempre un grande piacere.
Questo vale per tutti e tutte noi ma in particolare per coloro che hanno sperimentato poco il sorriso di Dio attraverso le esperienze di vita e le persone.
La difficoltà ad esprimere affetto, stima verso gli altri/e è molto diffusa e spesso coinvolge anche l’ambiente familiare, che dovrebbe invece essere una sorta di palestra, in cui ci si sente più sicuri e protetti.
Bisogna tutti e tutte sforzarsi di esprimere, esplicitare direttamente, davanti, “di fronte” ciò che si prova.
Il primo passo “faticoso” che è necessario fare è passare dalla diffusa abitudine di criticare e sparlare dietro le spalle o, ancor peggio, di ignorare le persone, a quella di esprimere direttamente le proprie valutazioni ed emozioni a chi le ha scatenate.
Il secondo passo, anche questo non proprio naturale e spontaneo, consiste nel ridimensionare la nostra verve distruttiva e polemica per accentuare l’atteggiamento costruttivo e positivo, diventando dispensatori di stima e approvazione.
L’autostima, nucleo fondante di tutte le nostre personalità, si costruisce anche così, a tutte le età. Anche le persone che nella prima parte della loro vita hanno ricevuto poco calore, affetto e fiducia, possono sempre recuperare la loro autostima.
Nel contesto scolastico, che sperimento ogni giorno nel mio lavoro, l’importanza dell’autostima è palese e altrettanto tangibile è quanto può essere importante un sorriso in più, una frase positiva in più, uno sguardo meno severo e più rassicurante o anche solo un silenzio o uno sguardo distolto che liberano dall’ansia.
“Gareggiate nello stimarvi a vicenda” e “benedite e non maledite”: mi sembrano entrambi due buoni consigli per tutti e tutte noi, attinenti, mi pare, al tema di una serata come questa in cui celebriamo il perdono.
INTERVENTI LIBERI
MEMORIA DELLA CENA
G. Signore, ovunque si viva, si vive in Egitto, con le nostre piccole o grandi schiavitù, fatte di egoismi, solitudine, prove, insicurezze e false certezze.
1. Il nostro cuore sa che esiste di meglio e che la strada per arrivarci è la vita terrena, il deserto... per giungere poi alla Terra promessa, dove si potrà davvero sprigionare il vero gusto per la vita.
2. Là, o Dio, Tu vuoi condurci, noncurante dei tempi necessari; vuoi condurci al progresso morale e spirituale di ciascuna e ciascuno di noi.
1. Noi, Signore, abbiamo avuto un grande privilegio: l’occasione di reinventare noi stessi e noi stesse e di essere chiamati e chiamate a vita nuova. Quante volte ci giunge il Tuo invito!
2. E quante volte non abbiamo saputo combattere per lasciare la pesante zavorra dell’abitudine e del dubbio, soffocate e soffocati dall’ansia e dall’incertezza per il nostro cammino.
T. Siamo in molti, siamo in molte, o Dio, a non voler provare la gioia dell’affidamento a Te e ci sentiamo immobili, ci aggrappiamo alla protesta e alla ribellione. Quante volte!
1. Spesso, poi, o Signore, non vogliamo combattere l’antico faraone che c’è fuori e dentro di noi, vogliamo tornare indietro o fermarci nel deserto pur di non affrontare l’incognita della libertà promessa, che così tanto ci spaventa.
2. Eppure Tu, mentre noi vaghiamo, continui, da Padre e Madre amorevole, a comprendere le nostre paure, ad accompagnarci nella difficile ricerca per dare un senso a tutto ciò che accade.
1. Com’è grande il desiderio di essere tutti e tutte figlie e figli Tuoi, di guardare al Tuo Amore incondizionato, alla fiducia che riponi in noi, ogni volta come fosse la prima volta!
2. Non Ti stancare delle nostre infantili esitazioni: il cammino di crescita e di liberazione passa per vie dolorose.
T. Tu rendici forti e capaci di ricambiare una fiducia cosi grande, ciascuna e ciascuno secondo i propri tempi. Amen.
G. Il ricordo della cena che Gesù condivise con i suoi discepoli e le sue discepole ci assicura che anche in lui Tu Ti sei fatto compagno di viaggio degli uomini e delle donne. Quanto basta perché la nostra vita si apra alla speranza.
T. Gesù sedeva a mensa con gli uomini e le donne che aveva scelto tra la gente che non conta nulla. La congiura dei potenti stava per metterlo nelle mani di coloro che cercavano ogni pretesto per farlo fuori. Era notte per tutti, anche per il cuore di Gesù. Egli prese del pane, pregò il Padre e poi ne diede a tutti e tutte dicendo: “Prendete e mangiate: questo è il segno di un amore che condivide, che non tiene per sé. Fate questo per ricordarvi di me”. Allo stesso modo, quando ebbero cenato, prese la coppa del vino e disse: “Questo calice è il segno della nuova alleanza. Tutte le volte che berrete a questo calice, fate questo in memoria di me”.
P. PREGHIERA DI CONDIVISIONE COMUNIONE
PREGHIERE SPONTANEE
AVVISI
Francesco Giusti, 7 settembre 2025