LE BELLE PAROLE E LO SPETTACOLO
Il Presidente USA “Uomo di Dio”… Bestemmia
Il nuovo Papa, come il Presidente Usa,
sanno dare spettacolo.
Il Vangelo, anzi Dio, diventa al consueto
uso per ampliare il potere anche attraverso la credulità popolare che si nutre
di immagine e di finzioni. Il recente Giubileo ce ne ha dato una conferma.
Il cristianesimo, parlo specialmente del
cattolicesimo, ha parole come strumento non di annuncio evangelico, ma come
propaganda di se stesso, come priorità della parola rituale, simbolica, e della
predicazione.
Il recente Giubileo e le infinite
festività mariane e altri spazi liturgici le processioni, i pellegrinaggi
mariani e a tanti altri santi… Ma tutta la predicazione dei dogmi da Nicea fino
al 2025 ancora in otto sono la confusione più evidente e tuttora in vigore in
gran parte della chiesa cattolica.
Dalla costruzione del dogma della
divinità di Gesù (del 336 e nel quarto secolo) così è nato il peccato
originale, il Dictatus papae 1073, all'inferno, al primato di Pietro, alla
verginità di Maria, alla sua assunzione corporea portata in una carrozza angelica,
a tutte le elaborazioni delle varie forme di peccato, la verginità di Maria e
all'inferno.
Mi fermo qui perché l'elenco sarebbe
troppo lungo.
È appena uscito il libro “Ripartire da
Nicea” di Piero Coda e Stefano Fenaroli, ed. Queriniana, 2025 di due autori specialisti nella ricerca
storica e dogmatica.
Questa ricerca storica ci permette di
valorizzare quanto si scopre strada facendo, ma soprattutto quanto viene
sepolto nel silenzio, quanto è stato costruito e deformato oppure meglio
compreso lungo i secoli.
Per questa conoscenza storica sempre da
approfondire la nostra bella fede è “mobile” a volte andando avanti con
fondatezza, altre volte costruendo dei pilastri dogmatici più a servizio del
potere che della fede.
Franco
Barbero, 1 settembre 2025