QUANTE VOLTE, CARO DIO
Mi rivolgo a Te per non interrompere il cammino, è ciò che faccio ogni giorno e finalmente il mio viaggio terreno sta proprio verso la fine. Ho intensamente amato la vita e il ministero, sapendo che ogni giorno era ed è un dono Tuo, o Dio. Ora la mia preghiera è ancora la stessa d’allora.
Il lettore di questa preghiera si metterà a ridere. Ridi, caro lettore o lettrice, come fai a chiedere di continuare un cammino che ti ha distrutto mezze le notti? Non hai contato nulla nella chiesa che ti ha solo bastonato e ora chiedi ancora di ascoltare quei più di trenta richiedenti giovani e anziani che giorno dopo giorno ti raccontano il loro viaggio della vita?
Sì, o Dio d'amore, io vivo questa contraddizione. Ogni giorno è carico di lavoro, di ascolti, di condivisione. Con te, o Dio, non posso nascondere che faccio tanta fatica, che aspetto che si apra un domani diverso con la morte e ogni giorno, come Tu sai, mi rivolgo a Te, o Dio, e in me sento raggiungermi in profondità una presenza che riscalda il cuore e mi ricarica le batterie necessarie al viaggio.
Le persone che incontro e che ascolto molto a lungo mi dicono, con i loro racconti, che anche loro intrecciano più spesso il dolore di vivere che la gioia di vivere. Loro sono per me come dei Tuoi missionari. Sono trasformato dai loro racconti, siamo insieme ricercatori e ci scopriamo e ci ricordiamo che la sorgente della vita sei Tu, che invisibile cammini con noi, specialmente quando la vita ha tante notti.
Mi accorgo che sei la presenza che dona la voglia di vivere e di affrontare con nuovo vigore le ore buie del nostro cammino, e sentire rinascere la gioia.
don Franco Barbero, 15 ottobre.