da Adista dell’11/10/2025
Un dialogo fecondo tra scienza e teologia
Quando scienza, fede, filosofia e teologia si incrociano in una persona, questa persona dà alla propria ricerca una impronta il più spesso spinta verso un “ulteriore”, con l’individuazione di una nuova porta sul futuro della comprensione dell’esistenza umana, le sue origini, il suo fine, la sua necessità in un cosmo e per un cosmo che dev’essere anch’esso spiegato. La scienza progredisce nell'osservazione sempre nuova della realtà fisica, svela insufficienze di precedenti esperienze, sfata miti e credenze, con ciò mutando la sistematizzazione universalistica che filosofie e teologie e fedi hanno fatto e fanno dell’esistente. Ed essere a loro volta aprono nuove ipotesi di lavoro alla ricerca scientifica.
Di questo incrocio è figlia la filosofia-teologia di Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955), sacerdote gesuita, filosofo, paleontologo francese, teologo evoluzionista di cui nella chiesa si sta rivalutando l'opera, troppo avanzata per essere riconosciuta nella prima metà del Novecento e all'epoca collocata sul filo dell’eresia. Non è, Teilhard, l’unico esemplare in questa traiettoria. Nel testo che riportiamo di seguito, Edmondo Cesarini - anche lui scienziato e teologo, ingegnere impegnato dell’industria dell’automazione, fondatore e direttore per 10 anni del Centro d’Ascolto Diocesano di Albano Laziale, socio fondatore e responsabile per Roma del “Centro Studi Teijhard de Chardin per il Futuro dell’Uomo” - accosta la ricerca del teologo cattolico de Chardin a quella di Pavel Florenskij, teologo ortodosso nato nel 1822, morto nel 1937. Poco conosciuto in Occidente, Florenskij fu <<teologo, storico del linguaggio e dell'arte, filosofo, fisico matematico, ingegnere elettronico, epistemologo, studioso di estetica, simbologia, semiotica>>, afferma Cesarini, che mette a confronto le tante coincidenze delle elaborazioni dei due pensatori.
Il guaio che oggi mi sembra diffuso e tragico sta nel fatto che troppo spesso scienza e teologia si lasciano padroneggiare dagli idoli del potere e del mercato, veri e propri idoli di questo tempo. Non dialogo ma complicità. Sono molti gli attori che dal dialogo passano alla merce, agli affari…
don Franco Barbero