martedì 25 novembre 2025

da Le Monde Diplomatique - 11/2025

Narcotraffico, un nemico comodo

di Laurent Bonelli (Professore di scienze politiche all’Università Paris Nanterre)


Appena nominato, il nuovo ministro dell'interno francese, Laurent Nunez, ex prefetto di polizia di Parigi, ha annunciato che una delle sue priorità è la <<guerra contro i narcotrafficanti>>. 

Questo tema solleva discussioni sempre più trepidanti, in un contesto segnato dalle analogie con l'America latina.

Invece, la questione della crescente domanda di droga sembra appassionare meno rispetto alla caccia agli spacciatori.


<<Non solo il crimine è normale, ma è anche facile dimostrarne l’utilità>>. Nel momento in cui il <<narcotraffico>> sembra essere diventato uno dei principali flagelli della società francese, questa formula di Karl Marx, tratta da un breve testo scritto all'inizio degli anni 1860, merita la nostra attenzione.

Prendendo in contropiede la criminologia dell'epoca, che percepisce la delinquenza come una patologia (sociale o mentale), l'autore suggerisce in realtà che sia consustanziale alla vita collettiva. Questo indizio è stato approfondito più sistematicamente da Emile Durkheim: alcuni anni dopo, il sociologo dimostra che il fatto di raggruppare alcuni atti e comportamenti sotto la categoria <<crimine>> serve a fissare i confini morali di una società, contrapponendo una maggioranza <<di uomini onesti>> a una minoranza di <<criminali>>.

Ma Marx ha un’altra intuizione quando si interroga sui <<benefici secondari>> di questa criminalità, ossia sull'insieme delle attività (il diritto, la letteratura, la stampa, la scienza, la tecnica) e delle professioni (poliziotti, avvocati, assicuratori, fabbri, ecc.) che prosperano grazie alla sua esistenza.

La lista redatta non è esaustiva e, oggi, potremmo aggiungere la maggior parte delle élite politiche e mediatiche, da quando la sicurezza è diventata uno dei loro temi prediletti.