da Riforma del 14/11/2025
Federazione Donne Evangeliche in Italia
Donne ai margini - La sorprendente rivolta dei confini - 16 giorni per vincere la violenza dal 25/11 al 10/12/25
25 novembre 2025
Dai margini le donne ci spingono a cambiare
Davanti a un sopruso, una violenza, una discriminazione non dobbiamo mai accettare l’isolamento. Il “We can do” trova la sua dimensione nella lotta fatta assieme ad altre donne, e non solo. Inoltre, la violenza che uno subisce è “mediata” dal nostro essere un uomo o una donna, varia anche se si è “bianchi” o “neri”, o se si è fuori dai “canoni eteronormativi”.
Io che scrivo sono un uomo, questo è un fatto e non devo dimenticarmelo quando rifletto e agisco contro la violenza sulle donne; un uomo, ad esempio, non potrà mai dire: «ti capisco». E non per una forma di pregiudizio negativo (“gli uomini sono stupidi”), ma perché le mie emozioni sono mediate (e quindi filtrate/plasmate) dal mio essere un uomo bianco, nord-occidentale, etero. Questo, tuttavia, non significa la paralisi dell’azione; tutte e tutti noi dobbiamo agire, ma per farlo in modo davvero costruttivo, noi uomini in particolare, dobbiamo fare un passo indietro, metterci ai margini e in ascolto; l’ascolto fa più di molte parole. Anche solo chiedere alla donna che ha subito l’aggressione se vuole parlarne, come si sente, o se ci permette di aiutarla, non è banale. La donna aggredita è “vittima” di un aggressione, ma la sua identità non è definita da ciò che ha subito. Ecco il primo passo importante: aiutare la donna a riappropriarsi della sua identità.
VERSETTO
«Sì, Signore», ella rispose, «ma i cagnolini, sotto la tavola, mangiano le briciole dei figli» (Marco 7,28).
MEDITAZIONE
Con una sola frase impariamo che dai margini e dagli emarginati possono giungere insegnamenti capaci di affrontare i problemi in modo nuovo e trasformante. A parlare è una donna pagana che si fa maestra col Maestro. Lei che era una miscredente (passatemi il termine) da tenere a distanza, grazie alla sua fermezza, davanti all’offensiva risposta di Gesù, riesce a “convertirlo“.
Le parole della donna permettono a Gesù di mettersi in discussione: verso chi agire? Quali sono i confini? Colei che era ai margini coglie ciò che Gesù nel suo essere al centro non aveva visto. Da lei impara che nel Regno di Dio c’è spazio per tutti i popoli e che tutti sono soggetti di missione e destinatari dell’Evangelo. Questa donna “al margine” permette la transizione dalla missione «verso le pecore perdute della casa d’Israele» (cfr. Mt. 10, 5b-6; 15, 24) a «tutti i popoli» (cfr. Mt. 28, 19)!
La donna identificata nella Bibbia come la “siro-fenicia” vede la sua identità definita unicamente a partire da un elemento negativo: era una pagana e come tale da evitare. Eppure lei era lì in quanto madre che supplica per la figlia. Perché non rinominare il passo del vangelo come “La donna che insegnò al Ma- estro?”.
E Gesù non è il solo a imparare; anche noi grazie a questo racconto impariamo e ci ricordiamo del rischio di ripiegarci su noi stessi e sulle nostre realtà. Scopriamo che dai margini, spesso svalutati, possono giungere soluzioni capaci di convertire i cuori, capaci di rivoluzionare le menti, capaci di imprimere una nuova direzione alle vite nostre e di chi ci circonda.
PREGHIERA
Signore, come non si può abbracciare tenendo le braccia conserte, allo stesso modo non si può incontrare nessuno alzando il muro del pregiudizio. Aiutaci a farci prossimi di chi ha bisogno di sostegno come tu non manchi di farti nostro prossimo e soccorrerci. Amen.