lunedì 10 novembre 2025

da Viottoli di gennaio 1992

Insegnami, o Signore

di Anna Maria Bermond


Mai ti raggiungerò.

Se non Ti chini Tu,

se non mi risollevi,

se non mi prendi in braccio,

mai Ti raggiungerò.

Gioca con me, Ti prego,

come fa un vento forte

con un cencio afflosciato,

che sfiora, percorre, sventola,

solleva e fa volare,

trasforma in ala,

in aquilone, in rondine…

Raccoglimi, mio Dio.

Soffia sopra di me.

Fammi volare un poco:

ch’io possa rifugiarmi

nel Tuo profilo d’ombra

e respirarTi accanto.


Insegnami, Signore,

a riconoscere il Tuo amore.

Insegnami a vederlo lampeggiare 

in ogni vita,

resistere a ogni morte, 

cullare ogni dolore.

Insegnami a vederlo lampeggiare 

In ogni vita, 

resistere a ogni morte, 

cullare ogni dolore.

Insegnami a scoprirlo 

non solo negli occhi di un bambino,

nei baci, in una stella, 

ma in ogni sofferenza: 

nel grido di un malato, 

nell'offesa dei vecchi, 

nella donna umiliata,

in un ventre squarciato,

nel platano abbattuto,

nel gattino che insanguina l’asfalto.

Insegnami, Signore!

Starò in silenzio

la mano sulla bocca,

come Giobbe.

Tu parlami.

Ammaestrami.