ESPERIENZA IN UNA CANTINA
Liturgia e poesia
Una esperienza da non dimenticare
In questi tempi in cui il Nuovo Messale Romano sembra “immobilizzare” la liturgia cattolica incentrata sulla celebrazione eucaristica di stampo clericale tridentino, ritengo che possa essere utile ricordare alcune esperienze vissute in una parrocchia di Pinerolo in cui fui presbitero, dal 1968 al 1975, inserita in una pastorale all'insegna di “lotta e lettura biblica”.
Non avevamo chiesto permesso al vescovo, ma avevamo pensato di proporre alla parrocchia, in una delle “messe festive”, l'omelia partecipata. Io introducevo con una breve riflessione e poi, chi voleva, poteva prendere la parola. Nel 1972 - 73 l'esperienza si trasferì dal locale chiesa, come “Messa di quartiere” in via Carutti 1, nella cantina della casa popolare. Me ne presi la responsabilità, la difficile gestione comunitaria, la diffidenza di molti e la partecipaziorie attiva di un bel gruppo di ragazzi e giovani. Sergio Barbieri più volte mi regalò addirittura la stampa con alcuni canti che avevamo elaborato.
Riporto qui un testo dei canti di comunione del 1969, uno dei tanti che venivano preparati per l'eucarestia dopo il gruppo biblico settimanale, pubblicati dalla Tipografia Moderna di Pinerolo, Corso Torino 132, nel novembre 1969.
Esulta il mio cuor nel Signore Alleluia Alleluia!
L'anima mia glorifica il Signore
ed esulta in lui nostro Salvatore.
Liberazione è il lavoro del Signore:
egli rende giustizia agli oppressi.
Ha sepolto faraone e la sua armata:
ha rovesciato i potenti dal trono.
Ha fermato la mano di Hitler,
ha smascherato le manovre di Nixon.
Ha messo a nudo la crudeltà dei capi portoghesi
che hanno distrutto paesi interi.
Ha parlato con la prostituta di Samaria,
ad Erode nemmeno una parola.
Ai sacerdoti, scribi e farisei
ha preferito lebbrosi e peccatori.
Ha deluso le speranze dei potenti,
é andato a mensa con i pubblicani.
Ha confuso le attese dei sapienti,
scegliendo 12 pescatori.
Lo hanno ricercato come un agitatore,
anarchico, ribelle e sovversivo.
Lo hanno giudicato un pazzo, un estremista:
per questo lo hanno messo in croce.
A condannarlo c'erano i capoccia,
sacerdoti, rispettabili cittadini e magistrati.
Ma è risorto il terzo giorno!
ora vive per le vie del mondo.
Nei ghetti, nelle fabbriche, nelle caserme,
egli feconda le speranze dei poveri.
Per i ricchi e potenti è posto a rovina,
per i poveri è causa di salvezza.