mercoledì 10 dicembre 2025

da Riforma del 14/11/2025

Federazione Donne Evangeliche in Italia

Donne ai margini - La sorprendente rivolta dei confini 16 giorni per vincere la violenza dal 25/11 al 10/12/25


10 dicembre 2025

Dal margine al centro:

Riconoscere i diritti delle donne


Il 10 dicembre è la Giornata mondiale dei diritti umani, ma per molte donne nel mondo, la strada per il riconoscimento dei diritti è ancora lunga.

La Risoluzione 1325 dell’ONU, adottata nel 2000

ha riconosciuto il ruolo cruciale delle donne nella prevenzione dei conflitti, nella costruzione della pace e nella protezione dei diritti umani. Eppure ancora oggi gli obiettivi restano largamente disattesi. Le donne sono escluse dai tavoli dei negoziati, dalle decisioni politiche, e dai processi di pace.

Tuttavia, la marginalità nella quale le donne sono spesso relegate può anche essere spazio di resistenza, di creatività, di trasformazione. Le donne non sono solo vittime di sistemi ingiusti; sono invece protagoniste di cambiamenti profondi: costruiscono reti di solidarietà, educano, curano, denunciano con molto coraggio, spesso mettendo a repentaglio la propria incolumità. Il loro agire quotidiano è politico, anche quando non ha voce nei media o nei parlamenti.

Justine Masika ha lottato per anni nell’est del Congo, offrendo supporto medico, legale e psicologico a migliaia di donne sopravvissute alla violenza. Ha denunciato crimini di guerra, testimoniato davanti alla Corte Penale Internazionale e affrontato minacce, aggressioni e l’esilio. Riconoscere il valore dell’azione di donne come lei, significa dare finalmente corpo alla risoluzione 1325, significa trasformare i trattati internazionali da promessa disattesa a strumento concreto, capace di riconoscere e integrare il protagonismo femminile nella costruzione della pace e dei diritti umani.


VERSETTO

«Imparate a fare il bene; cercate la giustizia, soccorrete l’oppresso, rendete giustizia all’orfano, difendete la causa della vedova.» (Isaia 1, 17)


COMMENTO

Questo versetto, con verbi coniugati all’imperativo, è chiaro rispetto alle richieste di Dio. La prima è: “imparate a fare il bene!”. Non nasce, quindi, in modo spontaneo, è necessaria una preparazione, un’abitudine: educare cuore e mente a riconoscere il male e costruire il bene.

Gli inviti a cercare la giustizia, rialzare l’op- presso, rendere giustizia all’orfano e difendere la causa della vedova riguardano la vita pratica e i processi di ogni giorno e ci ricordano che Dio si schiera con chi è vulnerabile.

Nella società odierna l’orfano e la vedova hanno molti volti: donne vittime di violenza, guerra, tratta, sfruttamento, discriminazione, poveri ed emarginati.

Oggi anche la Dichiarazione universale dei diritti umani, di cui si celebra l’anniversario, ci sfida a non restare fermi e a trasformare le parole di diritto e di giustizia in azione. È un invito a prenderci cura delle vittime, a educare a una cultura del rispetto, a non restare in silenzio ed intervenire attivamente. È un impegno che parte dal linguaggio, dai gesti quotidiani, dalle scelte che costruiamo insieme.


PREGHIERA

Signore, insegnaci a fare il bene 

Apri i nostri occhi, per riconoscere le ingiustizie Apri le nostre bocche, per difendere chi non ha difesa 

Mettici in azione, per custodire e rispettare la vita 

Dacci il coraggio di schierarci sempre dalla parte della dignità e della libertà 

Amen.