da Riforma del 14/11/2025
Federazione Donne Evangeliche in Italia
Donne ai margini - La sorprendente rivolta dei confini 16 giorni per vincere la violenza dal 25/11 al 10/12/25
8-9 dicembre 2025
Donne migranti: tra vulnerabilità e resilienza
La migrazione non è un fenomeno neutro rispetto al genere.
Molte donne lasciano il proprio paese spinte da condizioni legate alla loro posizione sociale: alcune fuggono da violenze di genere, altre cercano migliori opportunità economiche per sé e per le loro famiglie.
A volte, più spesso di quanto si pensi, una donna sceglie consapevolmente di accettare condizioni di sfruttamento pur di garantire un futuro più sicuro ai propri cari. Lo fa perché la realtà da cui proviene è segnata da oppressione e sfruttamento sociali, sessuali ed economici.
È fondamentale offrire loro spazi sicuri di ascolto e sostegno, dove possano condividere esperienze e ricevere informazioni utili. Ugualmente importante è garantire a queste donne l’accesso ad alloggi protetti, consulenza legale e opportunità lavorative che riducano il rischio di violenza e marginalità.
In questo percorso, le chiese possono svolgere un ruolo significativo: spesso rappresentano il primo luogo di legame sociale e di sostegno emotivo per chi arriva in un contesto nuovo. Se diventano reti di supporto attive, possono aiutare le donne a recuperare fiducia, autonomia e sicurezza.
Per rendere possibile tutto questo, chi accoglie deve imparare ad ascoltare davvero, mettendo da parte le proprie buone intenzioni e lasciando spazio ai bisogni, alle storie e alle scelte di chi ha intrapreso un cammino difficile e coraggioso, testimonianza viva di una grande resilienza.
VERSETTO
«Dunque non siete più stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e della famiglia di Dio». (Efesini 2,19)
MEDITAZIONE
Questo versetto parla dell’inclusività della comunità cristiana che supera le barriere nazionali ed etniche per formare una nuova fa- miglia unita in Cristo.
Non dobbiamo dimenticare che, in Cristo, siamo concittadini e concittadine: un termine non religioso, ma molto concreto, legato allo stato civile. Concittadini e concittadine, quindi senza cittadini di serie B: con gli stessi diritti e gli stessi doveri. Insieme.
Nel culto siamo chiamati e chiamate a vivere questa inclusività. Il culto è un luogo particolarmente importante per chi vive in condizioni precarie, dove possiamo sperimentare l’inclusività, anzi allenarci nella piena accoglienza: siamo tutte e tutti uguali, membri della stessa famiglia, e possiamo fare nostra questa dimensione della vita cristiana, mettendola in pratica anche nella quotidianità. Ecco la nostra chiamata.
In Cristo siamo diventati e diventate un’umanità nuova, un’umanità che non si ferma davanti agli ostacoli, ma li può affrontare e superare.
PREGHIERA
Dio, fonte della nostra vita, hai creato tutti i popoli perché abitassero tutta la terra. Aiutaci a riconoscere la tua presenza nelle migranti che fuggono dalla loro terra in cerca di sicurezza e di un futuro che offre una vita vera per loro e la loro famiglia. Proteggile durante il viaggio e fa’ che possano trovare un’accoglienza dignitosa. Dai loro la forza di mantenere la speranza e il coraggio di costruire una nuova vita. Amen.