lunedì 8 dicembre 2025

LA NOSTRA SOLIDARIETÀ ALL’IMAM MOHAMED SHAHIN


Prima e più della democrazia, sono in pericolo quotidiano la vita delle  persone e i loro diritti fondamentali, tra i quali la libertà di opinione, che deve essere rispettata sempre e comunque: l’ascolto rispettoso e lo scambio sincero alimentano lo sviluppo positivo di ogni  comunità umana.

Questa è la nostra convinzione, maturata in decenni di riflessioni e di  pratiche sostenute dallo studio comunitario del messaggio evangelico e della politica femminista delle relazioni. 

Esprimiamo, quindi, il nostro più convinto dissenso sui provvedimenti  liberticidi che sono stati adottati dal Governo italiano nei confronti dell'imam Mohamed Shahin di Torino, la cui espulsione in Egitto  metterebbe a rischio la sua stessa vita. 

Abbiamo apprezzato la solidarietà espressa dal vescovo Derio Olivero, responsabile della CEI per l'ecumenismo e le relazioni interreligiose. Ma crediamo che le stesse garanzie di rispetto e di libertà debbano  essere assicurate a ogni persona, che ha il diritto inviolabile di esprimere la propria opinione su qualunque argomento e/o avvenimento. Come le parole attribuite a Mohamed Shahin sul 7 ottobre, che non condividiamo se corrispondono a quanto riportato.

Uniamo la nostra voce alla Rete del Dialogo cristiano-islamico di Torino e a quanti e quante stanno chiedendo al Governo italiano di rimettere in libertà l'imam Shahin e di impegnarsi, piuttosto, a far cessare l'aggressione omicida del governo e dell'esercito israeliani contro la popolazione di Gaza. Quella è la strada che porta alla pace, alla  giustizia nelle relazioni e alla sicurezza.


Le Comunità cristiane di base italiane – 3/12/25