giovedì 25 novembre 2021





"COM'È DIFFICILE TROVARE L'ALBA DENTRO L'IMBRUNIRE"

Vale più una coscienza che un megatone.
Una coscienza è come la dinamite dell'universo che si muove secondo amore.
P. Ernesto Balducci

Canto:
Kumbaya my lord, kumbaya.
Kumbaya my lord, kumbaya.
Kumbaya my lord, kumbaya
O lord, kumbaya

C'è chi piange Signor, vieni qui 
c'è chi soffre Signor, vieni qui
c'è chi muore Signor, vieni qui
Signor vieni qui.

C'è chi spera Signor, vieni qui
c'è chi canta Signor, vieni qui
c'è chi ama Signor, vieni qui.
Signor, vieni qui.

Noi crediamo in te, o Signor
noi speriamo in te, o Signor
Noi amiamo te, o Signor
Tu ci ascolti, o Signor.

Sei con noi Signor, sei con noi
nella gioia: Tu sei con noi
nel dolore: Tu sei con noi.
Tu per sempre sei con noi.

Preghiamo
T. Eccoci radunati qui, o Padre, davanti a Te, come fratelli e sorelle. Aiutaci a sentire la Tua
presenza e fa che i nostri cuori e i nostri occhi possano aprirsi pienamente al calore del Tuo
amore.
1. Ci rivolgiamo a Te, oggi, come al Dio dell'amore,
di quello che nasce e sboccia come un fiore
e di quello che, durando nel tempo, è come un albero
che ha fatto i conti con il sole e la pioggia.
2. Fa che questo amore, che Tu puoi far vivere in noi,
resti radicato in Te, si modelli sulla vita di Gesù
e possa vivere tutte le sue stagioni.

I Piccoli

Tu, accogli la luce della candela
che i piccoli accendono all'alba e alla sera,
che all'aurora gridano
chiedendo in prestito le tue ali
e trovare riposo.
Tu, accogli la lotta dei piccoli,
la loro ricerca di pace
mille volte sognata e attesa non senza tremore.
Gli anni duri di pazienza e fedeltà
per poter fare della vita una luce.
Tu, ti riveli ai piccoli che fanno
di ogni ombra una freccia di luce,
che si aprono come fiore del mattino.
Io temo uomini e fedi
dei saggi e degli intelligenti
che non provano neanche un istante
a stare nel presente,
a respirare nel giardino di Dio. (Luigi Verdi)
T. Rigenera continuamente, nel mondo e in noi,
rapporti nuovi, fondati sul perdono e sulla disponibilità.
Tu che in Gesù ci hai fatto vedere come e quanto ci ami,
aiutaci a percorrere i sentieri della solidarietà.

Canto: Dalle lacrime alla gioia

Rit.: O Signore la nostra sorte cambia come in Egitto per Israele.
Chi ha seminato tra lacrime amare possa raccogliere nella gioia.
Quando il Signore spezzò le catene, a noi sembrò quasi di sognare
Sulla nostra bocca ritornò il sorriso, la nostra lingua lanciò grida di gioia. RIT.
Tutto intorno a noi si sentiva dire: "Per loro ha fatto cose stupende".
Per noi il Signore ha fatto meraviglie, la nostra gioia è ora troppo grande. RIT.
Chi se n'era andato, piangendo, verso i campi, portando i semi per la sua terra,
ora che torna, viene nella gioia: ricchi raccolti porta con sé. RIT.

Facciamo un momento di silenzio per aprire il nostro cuore alla lode e all'ascolto della Parola di Dio.

LETTURE BIBLICHE

Dal libro di Qoelet 6,1-4
Un altro male ho visto sotto il sole, che grava molto sugli uomini. A uno Dio ha concesso beni, ricchezze, onori e non gli manca niente di quanto desidera; ma Dio non gli concede di poterne godere, anzi sarà un estraneo a divorarli. Ciò è vanità e grave malanno.
Se uno avesse cento figli e vivesse molti anni e molti fossero i giorni della sua vita, se egli non gode a sazietà dei suoi beni e non ha neppure una tomba, allora io dico che l'aborto è meglio di lui. Questi infatti viene come un soffio, se ne va nella tenebra e l'oscurità copre il suo nome.

Qoelet 9, 1-9
A tutto questo mi sono dedicato, ed ecco tutto ciò che ho verificato: i giusti e i sapienti e le loro fatiche sono nelle mani di Dio, anche l'amore e l'odio; l'uomo non conosce nulla di ciò che gli sta di fronte.
Vi è una sorte unica per tutti:
per il giusto e per il malvagio,
per il puro e per l'impuro,
per chi offre sacrifici e per chi non li offre,
per chi è buono e per chi è cattivo,
per chi giura e per chi teme di giurare.
Questo è il male in tutto ciò che accade sotto il sole: una medesima sorte tocca a tutti e per di più il cuore degli uomini è pieno di male e la stoltezza dimora in loro mentre sono in vita. Poi se ne vanno fra i morti. Certo, finché si resta uniti alla società dei viventi, c'è speranza: meglio un cane vivo che un leone morto. I vivi sanno che devono morire, ma i morti non sanno nulla; non c'è più salario per loro, è svanito il loro ricordo. Il loro amore, il loro odio e la loro invidia, tutto è ormai finito, non avranno più alcuna parte in tutto ciò che accade sotto il sole.
Su, mangia con gioia il tuo pane
e bevi il tuo vino con cuore lieto,
perché Dio ha già gradito le tue opere.
In ogni tempo siano candide le tue vesti
e il profumo non manchi sul tuo capo.
Godi la vita con la donna che ami per tutti i giorni della tua fugace esistenza che Dio ti concede sotto il sole, perché questa è la tua parte nella vita e nelle fatiche che sopporti sotto il sole. Tutto ciò che la tua mano è in grado di fare, fallo con tutta la tua forza, perché non ci sarà né attività né calcolo né scienza né sapienza nel regno dei morti, dove stai per andare.

Dal Vangelo Matteo 25,31-40
'Quando il Figlio dell'uomo verrà nel suo splendore, insieme con gli angeli, si siederà sul suo trono glorioso. Tutti i popoli della terra saranno riuniti di fronte a lui ed egli li separerà in due gruppi, come fa il pastore quando separa le pecore dalle capre: metterà i giusti da una parte e i malvagi dall'altra.
Allora il re dirà ai giusti:
- Venite, voi che siete i benedetti dal Padre mio; entrate nel regno che è stato preparato per voi fin dalla creazione del mondo. Perché, io ho avuto fame e voi mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato nella vostra casa; ero nudo e mi avete dato i vestiti; ero malato e siete venuti a curarmi; ero in prigione e siete venuti a trovarmi.
E i giusti diranno:
- Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo incontrato forestiero e ti abbiamo ospitato nella nostra casa, o nudo e ti abbiamo dato i vestiti? Quando ti abbiamo visto malato o in prigione e siamo venuti a trovarti?
Il re risponderà:
- In verità, vi dico: tutte le volte che avete fatto ciò a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, lo avete fatto a me!

PREDICAZIONE E RIFLESSIONI COMUNITARIE

MEMORIA DELLA CENA
T. O Dio, che fai crescere il frumento, il mais, la segale e tanti frutti della nostra madre terra, ora divideremo tra di noi questo pane. Lo divideremo ringraziandoTi per tutti i doni di cui Tu orni le Tue creature. Lo divideremo e lo mangeremo nel ricordo vivo, nella memoria affettuosa e calda di Gesù. Egli, a mensa con i suoi amici e le sue amiche, spezzò il pane e disse:
 "Ogni volta che dividerete questo pane tra di voi, vi ricorderete di me, della mia vita, del mio insegnamento. Prendete, dividete e mangiate".

COMUNIONE

Cantiamo insieme il PADRE NOSTRO
Padre Nostro che sei nei cieli                                santo sia il Tuo nome
venga il Regno e si compia tra noi il Tuo volere  santo sia il Tuo nome
come in cielo così sulla terra.                        
       santo sia il Tuo nome
Dacci oggi il pane per questa giornata                
santo sia il Tuo nome
e condonaci i debiti nostri                        
            santo sia il Tuo nome
come noi perdoniamo ai nostri fratelli                 sa
nto sia il Tuo nome
e non lasciarci cadere nella prova                       
santo sia il Tuo nome
ma soltanto liberaci dal maligno.                      
   santo sia il Tuo nome
Perché Tuoi son Regno e potenza                       
santo sia il Tuo nome
e la gloria, Signore, nei secoli eterni.                  
santo sia il Tuo nome

PREGHIERA COMUNITARIA E DI CONDIVISIONE

Preghiamo insieme
1. Ti benediciamo, Dio della differenza,
per quando ci spingi a camminare verso il molteplice,
per quando strade diverse incrociano la nostra
e la colorano di tinte nuove.
2. Ti benediciamo, Madre della diversità,
per il Tuo amore per l'umanità
che Ti porta ad andarle incontro
su strade sempre diverse.
1. Insegnaci a non fare confronti di valore
tra le nostre differenze,
a smettere di scatenare guerre
per dimostrare che la nostra torre
è più bella e più forte delle altre.
2. Continua a chiamarci sulle Tue strade
come fratelli e sorelle,
ascoltando ed amando i nomi diversi
che ognuno ed ognuna di noi Ti dà,
nella sua semplicità di creatura.
1. Quando le torri ci dividono
e ci portano all'odio e alla competizione,
aiutaci a distruggerle e a trasformarle
in ponti di solidarietà e rispetto,
di incontro e di scambio.
Solo con tanti mattoni diversi
potremo costruire il Tuo sogno.

T. Ti benediciamo, Dio, perché siamo diversi e diverse
perché insieme ci sentiamo più vicini e vicine a Te.
Tu sei l'unica fonte, l'unica linfa della nostra vita.
Che la diversità non ci spaventi, ma ci affascini
ci porti alla ricerca e all'incontro con l'altro, con l'altra.
Tutto quello che ci hai donato coopera
perché la nostra vita sia un canto di lode a Te, o Dio.
Nel Tuo amore il perché della vita.

Canto: Dolce la sera
Dolce è la sera, se mi stai vicino
Nulla rimpiango, molto ti ringrazio
come il mattino quando T'incontrai.
per tutto quello che ho potuto dare.
Io Ti ringrazio per avermi amato/a
Nulla mi manca quando in Te confido
nel lungo giorno che ho vissuto ormai.
povero/a e solo/a chi non sa più amare.

E canterò fino a quando, mio Signore,
E canterò fino a quando, mio Signore,
nella Tua casa tornerò con Te.
nella Tua casa io sarò con Te.
Voglio cantare tutta la mia gioia
Voglio cantare tutta la mia gioia
per questo giorno vissuto insieme a Te.
per chi nel mondo domani nascerà.

Preghiera

Il bambino e le stelle marine
Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo. Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare.
All'improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro e ripeté l'operazione.
Dalla balaustra di cemento, un uomo lo chiamò. "Ma che fai, ragazzino?". "Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia" rispose il bambino senza smettere di correre.
"Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!" gridò l'uomo. "Non puoi cambiare le cose!"
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose:
"Ho cambiato le cose per questa qui"