Non posso ancora crederci. Martedì 17 ottobre al Circolo PINK di Verona non mi aspettavo certo quelle sessanta persone (molte incontrate e conosciute là per la prima volta) con le quali ho svolto un dialogo che si è protratto fino a notte fonda.
Grazie, cari amici e amiche, del Circolo PINK per la vostra ospitalità e per la vostra partecipazione. Mi erano giunte parecchie voci per dirmi che “quello non era il luogo adatto” e che “andare a casa di omosessuali, lesbiche, transessuali”... era almeno inopportuno, che era “possibile trovare una sede più adatta”...
Ringrazio Dio che non ho ceduto a queste pie raccomandazioni. Ho sempre constatato che le “terre più benedette” ben sovente sono fuori dagli spruzzi di acqua santa e dai confini del perbenismo, anche di sinistra.
E’ stato fecondo scambiarci opinioni e speranze, intenti e progetti e vedere che laicità e fede possono camminare insieme e che le lotte contro le strutture oppressive anche ecclesiastiche sono condivisibili e ci accomunano.
Ho constatato un grande rispetto per l’esperienza di fede in questi amici e amiche di Layca che individuano e combattono nella religione ufficiale, una delle componenti del dominio sulle coscienze e sulla vita quotidiana di tantissime persone. Sanno che esistono una chiesa “altra” e una fede liberante. Ho vissuto con loro e con altri fratelli e sorelle una serata che non dimenticherò.
A Verona, oltre al papa, i cardinale i convegnisti ufficiali... si sono sentite altre voci. In una città blindata all’inverosimile e in mezzo a tante bocche cucite ci sono persone che non hanno bisogno di fare notizia per creare riflessione, solidarietà, speranza.
Soprattutto possono esprimere opinioni in libertà e cercare sentieri di vita in cui la “benedizione gerarchica” è del tutto superflua.
Grazie, cari amici e amiche, del Circolo PINK per la vostra ospitalità e per la vostra partecipazione. Mi erano giunte parecchie voci per dirmi che “quello non era il luogo adatto” e che “andare a casa di omosessuali, lesbiche, transessuali”... era almeno inopportuno, che era “possibile trovare una sede più adatta”...
Ringrazio Dio che non ho ceduto a queste pie raccomandazioni. Ho sempre constatato che le “terre più benedette” ben sovente sono fuori dagli spruzzi di acqua santa e dai confini del perbenismo, anche di sinistra.
E’ stato fecondo scambiarci opinioni e speranze, intenti e progetti e vedere che laicità e fede possono camminare insieme e che le lotte contro le strutture oppressive anche ecclesiastiche sono condivisibili e ci accomunano.
Ho constatato un grande rispetto per l’esperienza di fede in questi amici e amiche di Layca che individuano e combattono nella religione ufficiale, una delle componenti del dominio sulle coscienze e sulla vita quotidiana di tantissime persone. Sanno che esistono una chiesa “altra” e una fede liberante. Ho vissuto con loro e con altri fratelli e sorelle una serata che non dimenticherò.
A Verona, oltre al papa, i cardinale i convegnisti ufficiali... si sono sentite altre voci. In una città blindata all’inverosimile e in mezzo a tante bocche cucite ci sono persone che non hanno bisogno di fare notizia per creare riflessione, solidarietà, speranza.
Soprattutto possono esprimere opinioni in libertà e cercare sentieri di vita in cui la “benedizione gerarchica” è del tutto superflua.
Nessun commento:
Posta un commento