lunedì 25 dicembre 2006

IL FUNERALE NEGATO

Un atto duro, disumano, uno dei tanti della serie “sbatti fuori chi non è obbediente”.

Il vicariato di Roma ha proibito il funerale in chiesa di un uomo credente in presenza in una esplicita richiesta di un rito religioso da parte della famiglia che si è dichiarato profondamente cattolica.

Ma, a ben riflettere, Welby è uno dei tanti messi alla porta in questi ultimi anni. La circostanza rende il rifiuto ancora più truculento, ma la sostanza è sempre la stessa: o sei dentro i confini della ortodossia o sei fuori della comunità ecclesiale.

Si tratta di una logica ferrea, escludente, eppure assolutamente normale dentro questa chiesa cattolica ufficiale.

Come se non bastasse il papa, durante i saluti augurali alla Curia Romana, ha lanciato un’altra freccia contro i PACS, definendo “teorie funeste” le elaborazioni che sanciscono la legittimità delle coppie di fatto e dei matrimoni omosessuali.

Credo che, guardando più in profondità, stiamo imparando ad ascoltare le affermazioni del papa e dei vescovi come pure e semplici opinioni che non hanno alcuna forma vincolante per le nostre coscienze.

Questo è un passo significativo, anzi decisivo per noi. Il Vangelo e la fede possono divergere totalmente e condurci in bel altra direzione in tutta tranquillità.

Per moltissimi credenti questo papa che legittimamente parla di tutto, non ha più nessun autorevolezza rispetto alla fede. Così ci si libera da una dipendenza funesta e ci resta il compito di confrontarci, di assumere le nostre responsabilità.

Il che è certamente più impegnativo, ma anche più liberante. Questo è il regalo di Natale che possiamo farci.

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