lunedì 26 marzo 2007

DOCUMENTARSI FA BENE

Riporto da Liberazione del 9 marzo uno scritto di Piero Sansonetti:

“E’ in atto, in Italia, una vera e propria persecuzione contro gli omosessuali. E’ guidata in modo preordinato e rigoroso da un élite politica, la quale lavora agli ordini della Chiesa cattolica. Ed è tollerata, colpevolmente, da una parte larghissima del mondo politico, anche laico.

E’ inutile negare l’evidenza: la Chiesa ha deciso che sarebbe insopportabile qualunque attenuazione delle attuali discriminazioni contro gay, lesbiche, trans, e per evitare questo rischio ha lanciato una crociata, che è basata su nessun principio ma semplicemente sull’arroganza del potere.

Non esiste nessun principio - compatibile con la civiltà umana, col cristianesimo e con nostro patrimonio culturale - che stabilisca l’esistenza di una categoria di persone (quelle che amano individui del proprio stesso sesso) meritevoli di godere meno diritti rispetto ai loro simili.

Questo principio - assolutamente razzista - è stato cancellato dalla dichiarazione dei diritti universali dell’uomo del 10 dicembre 1948. L’ultima volta che uno Stato proclamò un principio simile (il Sudafrica dell’apartheid) subì il boicottaggio dell’occidente”.

Voglio inoltre segnalare la pagine che Delia Vaccarello cura su L’Unità il martedì. Si tratta di uno “spazio” che non solo denuncia le violazioni dei diritti ed elenca le iniziative di lotta, ma segnala anche i risultati positivi, le conquiste, i passi in avanti che avvengono nella società e nelle chiese.

Infatti è importante tenere in conto che ci sono i Ratzinger e i Bagnasco ma esistono milioni di gay e lesbiche la cui vita è un poema d’amore.

Se qualcuno legge Riforma, il settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi italiane, non dimentichi di riflettere sull’articolo di Giusepe Platone, pastore della comunità di Torino (16 marzo 2007), sulla lettera di Rosa e Cinzia della comunità di Milano (stessa data) e su “alcune considerazioni sui DICO” a firma di Alberto Barbero (che è anche mio fratello) in data 9 marzo.

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